venerdì 28 febbraio 2014
​La gamma a bassa emissioni nocive si arricchisce sulla 508 della versione Blue HDi con il 2.0 turbodiesel che rispetta già la normativa euro 6 che andrà in vigore a paritre dal 2017. L'abbiamo provato in anteprima.
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L’unica differenza visibile è un’intrigante targhetta collocata sulla griglia della calandra caratterizzata dalla scritta Blue HDi, in accoppiata con una vistosa “e” stampigliata sulla paratia fonoassorbente collocata sotto il cofano a copertura del motore, due particolari all’apparenza trascurabili che nascondono un importante salto di qualità sotto il segno del Leone sul versante della tutela ambientale.
 
In casa Peugeot, dove la riduzione delle polveri sottili sui motori diesel è diventata un punto d’onore concretizzatosi da oltre un decennio con l’adozione in anteprima del filtro antiparticolato, la gamma di vetture a emissioni nocive contenute si arricchisce ora di un modello “super-ecologico”, la 508 Blue HDi a normativa euro 6. Come dire che il motore 2.0 turbodiesel a 16 valvole da 150 cv montato sull’ammiraglia nelle versioni 508 berlina e 508 SW Ciel ecologiche rispetta già la normativa antinquinamento che andrà in vigore nel 2017 e “scarica“ nell’atmosfera appena 109 grammi di CO2 per chilometro con un consumo medio da utilitaria, quasi 25 chilometri di percorrenza con un litro di gasolio nel ciclo combinato secondo i dati ufficiali dichiarati dalla casa.
 Abbiamo provato in anteprima la 508 Blue HDi nella configurazione SW, quella maggiormente richiesta dall’utente di casa nostra rispetto alla pur altrettanto confortevole, capiente e forse esteticamente più bella versione berlina, in un impegnativo test che ci ha dato la possibilità di valutare appieno guidabilità, prestazioni e il comportamento della vettura nelle più diverse condizioni di  marcia e di fondo stradale, dai tortuosi saliscendi dell’Appennino modenese, ai lunghi tratti autostradali e nel convulso traffico della circolazione urbana.
 
La maneggevolezza a dispetto della mole e la reattività con la quale il motore progredisce nel “prendere” i giri non è dissimile dalle versioni con pari cilindrata e scarico più libero e l’impressione di “soffocamento” che i nuovi parametri antinquinamento lasciavano presagire non è per nulla avvertibile. Per elasticità, brillantezza e prontezza di reazione alle sollecitazioni del piede sul comando dell’acceleratore questa variante ecologica è la gemella delle 508 meno “virtuose” e anzi con una fluidità di erogazione della potenza forse addirittura più rapida e un’insonorizzazione migliorata.
 
Nulla da eccepire in fatto di consumi, decisamente bassi (dai 16 ai 20 chilometri per litro) anche se non proprio speculari rispetto a quelli dichiarati che si riferiscono a un tipo di guida “da manuale” decisamente non paragonabile a quello adottato dall’utente normale nell’uso quotidiano. Proposta inizialmente nell’unica motorizzazione 2.0 da 150 cv in abbinamento con il cambio manuale a 6 marce e dispositivo Stop&Start di serie, la Peugeot 508 Blue HDi è disponibile con prezzi a partire da 31.600 euro per la versione berlina, da 32.950 euro per la SW Ciel. In autunno arriverà la 2.0 Blue HDi da 180 cv con cambio automatico a sei rapporti.
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