martedì 17 settembre 2019
L'azienda torinese ha realizzato una piattaforma per prenotare le corse, conoscere il prezzo massimo in anticipo e condividerle. Presto sarà operativa anche nella Capitale, poi nel capoluogo lombardo
Massimiliano Curto di Wetaxi, Fabrizio Finamore di Samarcanda e Emilio Boccalin di TaxiBlu (foto Fotogramma)

Massimiliano Curto di Wetaxi, Fabrizio Finamore di Samarcanda e Emilio Boccalin di TaxiBlu (foto Fotogramma)

COMMENTA E CONDIVIDI

Wetaxi si espande e arriva nelle due principali città italiane, Milano e Roma. La piattaforma che permettere di prenotare e condividere il taxi tramite smartphone è partita da Torino nel 2017 e oggi ha in portafoglio 22 città in tutta la penisola. Offre un servizio pratico e veloce, collaborando con le cooperative di taxi delle varie città in cui opera: l’utente blocca il taxi tramite app e conosce subito e in anticipo il prezzo massimo della corsa. Nessuna sorpresa o variabile particolare: un algoritmo calcola la cifra in modo trasparente una volta che si inserisce la località di partenza e quella di arrivo. I passeggeri scelgono se pagare a bordo del taxi o con carta di credito, PayPal, Satispay o con l’app direttamente. Un passo in avanti per un settore dove i pagamenti digitali sono ancora molto indietro.

Una delle nuove principali caratteristiche di Wetaxi è poi la possibilità di condividere la corsa con altri utenti che devono percorrere un tragitto simile, dividendo anche i costi e assicurandosi vantaggi ambientali. «Stanno partendo i primi test: applicheremo uno sconto del 50% ai clienti che ci mostrano flessibilità» e optano per la condivisione, spiega Massimiliano Curto, fondatore e amministratore di Wetaxi.

Il servizio sarà presto operativo a Roma e per la fine dell’anno anche a Milano. Per pianificare lo sbarco nel capoluogo lombardo il portale ha deciso di appoggiarsi alla cooperativa Taxiblu 02.4040, a Roma invece il partner Samarcanda 06.5551. «Il nostro scopo non è soltanto mettere a disposizione dei cittadini una modalità più affidabile di prenotare il taxi – prosegue Curto – ma anche supportare le radiotaxi e i tassisiti stessi, offrendo loro gli strumenti smart necessari per intercettare il target più giovane e diventare più competitivi e vantaggiosi».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI