venerdì 25 gennaio 2019
Un concorso a premi e un "Atlante" per valorizzare le imprese impegnate contro lo spreco alimentare, a favore dell'integrazione e per il reinserimento lavorativo
L'economia circolare diventa sociale
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Solidarietà e responsabilità sociale rappresentano la nuova frontiera dell’economia circolare. Lo sa bene Ecodom, il principale Consorzio italiano per il recupero e il riciclaggio degli elettrodomestici che, insieme con il primo Centro di documentazione sui conflitti ambientali (Cdca) in Italia, ha raccolto diverse storie di economia circolare. Sull’Atlante di economia circolare (www.economiacircolare.com), tra l'altro, sono presenti diverse imprese virtuose con esperienze basate sul riutilizzo, sulla riduzione degli sprechi, sulla diminuzione dei rifiuti, sulla reimmissione nel ciclo produttivo di materie prime recuperate. Tra queste si distinguono progetti dedicati al food sharing contro lo spreco alimentare, l’integrazione sociale e il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate.

Ma anche carote spezzate che producono energia, lombrichi che “ripuliscono” il letame di cavallo e acqua di allevamento delle carpe per irrigare vegetali: sono tra le 30 storie più votate dagli italiani, arrivate in finale al concorso Storie di economia circolare, collegato all'Atlante, che ha mappato in meno di un anno oltre 160 esperienze attive in Italia: l’agroalimentare in tutte le sue declinazioni è stato al centro di molti dei racconti in concorso.

«Nel processo di mappatura delle realtà italiane ci siamo resi conto che l’agroalimentare rappresenta una delle espressioni più naturali di economia circolare: food sharing contro lo spreco alimentare, filiere agroalimentari circolari, cibo recuperato, tutela del km zero sono solo alcuni esempi – afferma Giorgio Arienti, direttore generale di Ecodom –. Questo dimostra che l’Italia è un Paese capace di valorizzare le risorse del suo territorio privilegiando un modello rigenerativo che punta alla circolarità: è quello che vogliamo raccontare con la nostra piattaforma».

La prima edizione del concorso a premi (conclusasi l’11 dicembre 2018), patrocinato dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare e rivolto a giornalisti, videomaker, fotografi, scrittori, storyteller ha visto tra i vincitori proprio due realtà sociali: K_Alma (Roma), raccontata da Valerio Maggio con un servizio radiofonico, è una falegnameria sociale nata nel 2016 che offre la possibilità ai richiedenti asilo di lavorare il legno per realizzare oggetti che vengono venduti a scuole, asili nido, associazioni e privati. Tutto viene prodotto con legno di scarto e materiali recuperati come i tappi di bottiglia.

E Recup (Milano) associazione impegnata contro lo spreco alimentare attraverso il recupero e la redistribuzione del cibo invenduto, nei diversi mercati milanesi tra viale Papiniano e Lambrate, narrata da Marta Facchini e Roberta Covelli con un testo scritto. Durante la fase di chiusura del mercato, i volontari dell’associazione, circa trenta suddivisi tra le varie zone, si rivolgono ai commercianti, chiedono in dono le eccedenze e le portano in un punto di raccolta, dove chiunque può prenderle: in questo modo, frutta e verdura che sarebbero altrimenti sprecate vengono recuperate.

Tra le più votate anche Junker, un’app che aiuta a fare la raccolta differenziata in maniera semplice, veloce e senza margine di errore: leggendo il codice a barre sul prodotto ne identifica i materiali da gettare indicando in quali bidoni vanno depositate le varie parti nella propria zona; Panta Rei (Lago Trasimeno), associazione no profit che ha realizzato un ecovillaggio completamente sostenibile utilizzando legno, terra cruda, sughero, paglia, pietra e canna di lago; Rifò di Prato che produce capi e accessori di alta qualità, realizzati con fibre tessili 100% rigenerate; The Circle (Roma), un impianto idroponico che permette il contemporaneo allevamento delle carpe con un’agricoltura sostenibile: grazie a un sistema a ricircolo l’acqua delle vasche di allevamento viene raccolta, filtrata e depurata e usata per irrigare le radici dei vegetali contenuti all’interno di strutture verticali, interamente fuori suolo, per poi ritornare nella vasca di allevamento.

In finale, selezionate da una giuria di esperti e di pubblico, sono arrivate, tra le altre:
Aureli secondo me (L’Aquila), che trasforma le carote spezzate e non idonee ai mercati tradizionali in succhi, creme e concentrati di polpa e farine, e tramite la biomassa produce energia verde dai prodotti agricoli non edibili. Il “digestato” dall’impianto di biomassa, dopo la fermentazione degli ortaggi, viene trasformato in fertilizzanti; Fresh Guru (Ferrara), che utilizza il calore generato dalle centrali elettriche a biogas per riscaldare due serre da circa 11 ettari per la produzione idroponica di 8.000 tonnellate di pomodori l’anno. La centrale è alimentata con sottoprodotti di origine agricola. Le stesse piante di pomodori diventano carburante; Cascina Santa Brera (Milano), un ecosistema interamente sostenibile con strutture in bioedilizia, alimentate da caldaie a biomassa ed energia solare; agricoltura e allevamento lavorano in sinergia: i pollai sono mobili ed i bovini pascolano liberamente garantendo fertilità costante del terreno, disinfestazione naturale ed erba sempre fresca per il nutrimento degli animali; Bioexplosion (Pisa), che converte il letame di cavallo in vermicompost, grazie all’incessante “lavoro” dei lombrichi che digeriscono e purificano il rifiuto “speciale” dei 200 animali ospitati dalla Tenuta Isola, centro ippico per l’allenamento di cavalli da trotto; Disco Soupe (Firenze), che organizza eventi musicali durante i quali si cucina cibo donato da ristoranti e aziende della zona, che diversamente sarebbe gettato via.

Oltre 17mila utenti hanno votato le storie più belle e significative, raccontate da 118 “storyteller” utilizzando quattro modalità espressive (video, foto, radio e scrittura).

Le decisione finale è affidata a una giuria formata da esperti del mondo dell’informazione e della cultura, come Andrea Segre, regista di film e documentari per i video, Giulia Tornari, dell’agenzia fotografica Contrasto per le foto, Florinda Fiamma, giornalista culturale per la radio, Giuseppe Rizzo, giornalista di Internazionale per la scrittura. La giuria è stata assistita nel suo lavoro da un rappresentante di Cdca e del comitato scientifico per certificare i requisiti di circolarità individuati. Il concorso è stato patrocinato dal ministero dell'Ambiente e dall'Ordine Nazionale dei Giornalisti e i premi in palio sono stati sponsorizzati da Banca Popolare Etica.

Alla realizzazione dell’Atlante hanno contribuito anche Poliedra, Consorzio del Politecnico di Milano che svolge attività di ricerca nei settori della valutazione ambientale e della sostenibilità, A Sud, associazione indipendente impegnata nella tutela e nella giustizia ambientale, Ecosistemi, fondazione specializzata in strategie per lo sviluppo sostenibile, Banca Popolare Etica, istituto creditizio ispirato ai principi di trasparenza ed equità e Zona, associazione di reporter e photo editor di fama internazionale.

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