giovedì 29 giugno 2017
Con l'iniziativa "Si-amo Volontariato" la Fondazione Cariparma avvicina la città alle tante espressioni della solidarietà della provincia parmense
La tavola rotonda alla "Giornata di San Giovanni per il Volontariato"

La tavola rotonda alla "Giornata di San Giovanni per il Volontariato"

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È da diversi anni che la Fondazione Cariparma si impegna per avvicinare sempre di più le tante espressioni del Volontariato nel parmense alla città. Quest’anno lo ha fatto con una modalità innovativa: venticinque figure del mondo istituzionale, imprenditoriale e dell’informazione parmigiana si sono trasformate, per un giorno, in volontari. Un modo per alimentare lo scambio di esperienze tra il mondo della solidarietà — nel parmense operano circa 13mila volontari — e la realtà cittadina.

«”Si-amo Volontariato” è un’iniziativa nata sulla scorta della profonda riconoscenza che tutti noi dobbiamo ai tanti Volontari e alle tante organizzazioni del nostro territorio, una ricchezza che si alimenta giorno per giorno grazie alla concreta esperienza del “dono”» spiega Paolo Andrei, presidente della Fondazione Cariparma.


Il 27 giugno la Fondazione ha organizzato la tradizionale “Giornata di S. Giovanni per il Volontariato”, occasione per festeggiare con le Associazioni di Volontariato parmensi e di riflettere sulle esigenze della città. Alla tavola rotonda su ““Il Volontariato tra urgenze sociali e costruzione della Comunità” hanno partecipato alcune delle personalità coinvolte direttamente nel progetto. Come il vescovo Enrico Solmi, che a servito i piatti alla mensa della Caritas Diocesana, o l’imprenditore Alessandro Chiesi, volontario su un’ambulanza dell’Associazione Seirs Croce Gialla.

«Questa iniziativa è un indicatore dei legami che si sono costruiti fra volontariato, Fondazione Cariparma e istituzioni — ha spiegato Arnaldo Conforti, direttore di Forum Solidarietà —. Sono legami forti che hanno reso possibile la realizzazione di tanti lavori di rete: “Si-amo Volontariato” è un’esperienza nuova, mai realizzata in nessun’altra città, che ci fa guardare al futuro con positività».

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