giovedì 3 novembre 2022
Nata e molto diffusa negli Stati Uniti, questa figura, oggi sempre più strategica, è stata adottata da imprenditori di successo. Antonio Panìco ha voluto creare un metodo di apprendimento concreto
Antonio Panìco, fondatore della Business Coaching Academy

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Sono sempre di più i manager e i professionisti che stanno riorganizzando la propria vita lavorativa, creandosi una professione alternativa, indipendente e molto richiesta dal mercato; uno dei problemi più comuni nell’avvicinarsi al mondo del business coaching, però, è che le scuole tradizionali risultano prive di aspetti pratici. Proprio partendo da questa consapevolezza, Antonio Panìco ha voluto creare un metodo di apprendimento concreto, basato sulla propria esperienza professionale decennale, maturata nel campo della vendita, della consulenza e delle risorse umane. È nata così Business Coaching Academy, realtà con quattro anni di attività, 95 studenti formati e che si sta espandendo anche all’estero. Secondo la statistica di Tim Hagen (Sales Progress), la formazione unita al coaching determina un aumento dell'88% della produttività in azienda, mentre la sola formazione contribuisce a migliorare del 22% la produttività. I team che hanno ricevuto meno di due ore di coaching al mese, raggiungono circa il 90% degli obiettivi di vendita del mese, mentre i team che hanno ricevuto più di tre ore di coaching di vendita al mese raggiungono circa il 107% del proprio obiettivo di vendita. Uno studio condotto da Metrix Global dimostra come le aziende abbiano ottenuto un rendimento medio di 7,90 dollari per ogni dollaro investito in coaching. Secondo lo studio, condotto sempre da Metrix Global, la presenza di un business coach in un’azienda “Fortune 500” ha riportato un ritorno sull'investimento del 529% e significativi vantaggi immateriali per l'azienda. Il sondaggio condotto da Manchester Inc. su 100 dirigenti, ha rilevato che il coaching ha fornito un ritorno medio sull'investimento di quasi sei volte il costo del coaching stesso. A livello imprenditoriale, la ricerca di un business coach aumenta in misura proporzionale all’evolversi della crisi economica. Nata e molto diffusa negli Stati Uniti, questa figura professionale, oggi sempre più strategica, è stata adottata da imprenditori di successo come l’ex ceo di Google Eric Schmidt, la regina del giornalismo televisivo Oprah Winfrey e Steve Bennet, guru della Silicon Valley. Una ricerca della compagnia americana “Exactly Where You Want To Be”, infatti, dimostra come il 90% dei leader che abbiano assunto un business coach registrino mediamente incrementi importanti nel proprio fatturato. E in Italia? Panìco spiega che «anche nel nostro Paese questa figura professionale comincia a diventare parte sempre più integrante degli assetti aziendali, con un picco di richieste che arriva, non a caso, proprio in concomitanza di una crisi. In questo periodo storico molte persone, in particolare manager e professionisti, stanno riorganizzando la propria vita lavorativa attorno al desiderio di crearsi una professione alternativa, indipendente e richiesta dal mercato». Basato su di un metodo duplicabile, il percorso proposto dalla sua scuola è incentrato su un mix di elementi che copre ogni area del business, sotto forma di protocolli strutturati, spaziando dalle competenze di coaching, alla gestione delle persone, fino alla consulenza su come organizzare e strutturare al meglio i processi aziendali. L’impatto a 360 gradi del business coaching sul tessuto imprenditoriale è testimoniato dall’executive Monte Wyatt, che ha svolto in merito un’analisi statistica, e indica nel 53% dei casi un aumento di produttività osservato dalle imprese e nel 61% l’incremento della job satisfaction. Premiato più volte a livello internazionale, Panìco ha raccolto tra gli insegnanti della sua Business Coaching Academy professionisti provenienti dal mondo imprenditoriale, venditori ed ex-manager di aziende multinazionali che hanno deciso di mettere esperienza e passione a disposizione di imprenditori o aspiranti business coach. «Oltre a erogare il servizio di coaching – precisa Panìco - promuoviamo percorsi ad hoc pensati per formare i business coach italiani in modo strutturato ed efficace. L’obiettivo? Dare a manager, professionisti e coach che vogliono intraprendere questa carriera tutti gli elementi per riuscirci e poter poi svolgere al meglio questo lavoro. Le iscrizioni alla nostra Academy sono molto trasversali per provenienza. Innanzitutto ci sono i manager che vogliono migliorare le proprie capacità di leadership, sempre più centrali nell’epoca della Great Resignation e del quiet quitting, e mirano a trattenere e attrarre i talenti in azienda. Questo richiede una spiccata capacità nella gestione delle persone, ed è ciò che insegniamo all’interno dei corsi sul ruolo di Leader Coach. Ci sono naturalmente gli imprenditori, che vogliono imparare a gestire meglio i collaboratori ma anche capire come automatizzare e sistematizzare i processi aziendali interni. Non mancano anche le iscrizioni da parte di coach già esperti, che vedono in questa specializzazione un mondo dalle grandi opportunità, soprattutto ora che questa figura professionale è molto ricercata dalle aziende e si sta sviluppando un mercato importante». La Business Coaching Academy propone un modello di apprendimento ibrido tra on line e sede fisica e integra, oltre a 200 pagine di protocolli applicabili sul lavoro, anche esercitazioni pratiche.

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