martedì 28 gennaio 2014
Le retribuzioni orarie a dicembre sono rimaste invariate rispetto a novembre
Cresce il divario tra ricchi e poveri
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Le retribuzioni orarie a dicembre sono rimaste invariate rispetto a novembre mentre sono aumentate dell'1,3% rispetto a dicembre 2012. Lo rileva l'Istat spiegando che le retribuzioni del settore privato hanno registrato un aumento tendenziale dell'1,7% mentre quelle della pubblica amministrazione hanno avuto una variazione nulla. L'aumento dell'1,3% registrato dalle retribuzioni orarie in Italia nella media del 2013 è il più basso dal 1982, inizio delle serie storiche. Intanto la fiducia dei consumatori a gennaio risale, con l'indice che si porta a 98,0 da 96,4 di dicembre. A rilevare l'inizio in positivo del 2014 è l'Istat, che sottolinea come l'aumento sia dovuto al miglioramento registrato per la cosiddetta componente personale, riferita alla famiglia. Invece, peggiora il quadro economico, con un deterioramento significativo delle aspettative.Nel dettaglio, sul fronte economico l'Istat segna un calo a 92,00 da 92,9, contro un aumento sopra soglia cento per la sfera personale (a 100,3 da 97,3). E ancora, l'indicatore del clima corrente, cioè alla situazione attuale, balza a 99,00 da 95,00, mentre quelle relativo al futuro risulta sostanzialmente stabile (a 97,5 da 97,4). Riguardo alla situazione economica del Paese, spiega l'Istat, "si rileva un peggioramento lieve dei giudizi sulle condizioni attuali e un deterioramento significativo delle aspettative". Al contrario, aggiunge, "i giudizi e le attese sulla situazione economica della famiglia migliorano". 
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