giovedì 17 novembre 2022
Si chiude oggi a Genova la XXVII edizione: 350 eventi in presenza e on line, 800 testimonial, 140 espositori, 84 aziende con quasi 1.000 opportunità di lavoro
Oggi a Genova si chiude il Salone Orientamenti

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Le scelte scolastiche nel nostro Paese sono state al centro del Salone Orientamenti, che si chiude oggi a Genova. Quello che è diventato ormai uno degli appuntamenti di riferimento per il mondo della scuola e del lavoro ha proposto, in questa XXVII edizione, 350 eventi in presenza e on line, 800 testimonial, 140 espositori, 84 aziende con quasi 1.000 opportunità di lavoro alle migliaia di studenti che hanno partecipato alla tre giorni con la guida di 400 coetanei chiamati “bussole”. «Orientamenti - ha spiegato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – è un’occasione bellissima e fondamentale in cui si parla di futuro dei nostri giovani, di lavoro, di occupazione, di crescita e di tutto quello di cui il nostro Paese ha bisogno. Il Salone è diventato un benchmark nazionale nel settore della formazione e dell’orientamento perché in queste sale costruiamo l’infrastruttura più importante del Paese: testa, volontà e cuore dei ragazzi che saranno il motore dell’Italia nei prossimi anni. Grazie al contributo di ospiti prestigiosi, delle tante istituzioni protagoniste e del mondo delle imprese supportiamo i giovani nell’orientare le proprie scelte verso un percorso di formazione e un’occupazione che possa esaltarne inclinazioni e talento. Un appuntamento che quest’anno rappresenta anche un’importante occasione di socialità, mancata negli anni della pandemia». Dal punto di vista dell'istruzione, il Lazio detiene il primato italiano di studenti iscritti nei licei (63,4%) soprattutto scientifico, seguito da linguistico e scienze umane che ha superato anche il classico. In seconda posizione troviamo l’Abruzzo (57,9%) e in terza l’Umbria (55,5%). Gli studenti di Veneto (42,8%) e Emilia-Romagna (44,2%) occupano gli ultimi due posti per la scelta dei licei a fronte di una media nazionale del 51%. Di contro i ragazzi veneti si iscrivono più che altrove negli istituti tecnici (specie quelli a indirizzo tecnologico): 38,6%, quasi 7 punti percentuali oltre la media italiana (31,7%). Su livelli di poco inferiori sono le iscrizioni in questa categoria di scuole superiori in Friuli-Venezia Giulia (37,3%) e Lombardia (36,2%). Lazio e Campania sono le regioni con meno iscritti rispettivamente con il 25% e il 27,3%. Sul fronte dei professionali la leadership spetta all’Emilia-Romagna con il 20,3% degli iscritti. Sempre al di sopra delle media italiana (17,3%) si collocano anche Puglia (19,4%), Basilicata (19,3%) e Liguria (18,7%). Un'altra opportunità formativa post diploma - alternativa all'Università - è rappresentata dagli Its-Istituti tecnici superiori. In Italia se ne contano 128: la Lombardia è la regione con il maggior numero, 26 in totale, seguita da Lazio e Sicilia, entrambe con 11. «Quello sugli Its- ha commentato l’assessore alla Formazione e all’Orientamento di Regione Liguria Marco Scajolaè un approfondimento che abbiamo fortemente voluto in questa edizione di Orientamenti perché i numeri oggi dimostrano il successo e il valore che gli ITS portano alle persone e al mondo del lavoro grazie all’alto contenuto tecnologico e innovativo dei corsi e a un modello basato sulla collaborazione tra imprese, scuola e Università. La Liguria è tra le regioni italiane con il maggior numero di iscrizioni agli istituti professionali, specie turistico/alberghieri o nautici, a dimostrazione di come la loro efficacia sia percepita e valorizzata già da tempo sul territorio». Le aree tecnologiche spaziano dall’efficienza energetica e mobilità sostenibile alle nuove tecnologie per la vita o quelle dell’informazione e comunicazione o per i beni e le attività culturali. Sotto il cappello delle “Nuove tecnologie per il made in Italy” sono invece collocate le aree dedicate al sistema agro-alimentare, moda, servizi alle imprese, sistema casa e meccanica. «Possiamo dire che mai come oggi – ha concluso Guido Torrielli, presidente della Rete Its Italy - è davvero il tempo degli Its. La recente approvazione della riforma ha creato le condizioni per uno sviluppo sostanziale del sistema di formazione tecnica post-diploma, equiparando gli Its agli altri soggetti che compongono da sempre il mondo dell'istruzione: la scuola e l'Università. Grazie al lavoro che stiamo svolgendo con le Regioni e con il ministero siamo fiduciosi di poter dare agli Its quegli strumenti che sono indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi fissati, a partire da quello dei 44mila iscritti nel 2026. Ma gli Its sono in primo luogo le ragazze e i ragazzi che tutti i giorni studiano e lavorano nei nostri istituti per garantirsi un futuro di successo. Per questo abbiamo scelto di dare voce qui a Genova a loro, ascoltandoli e raccogliendo domande e curiosità dai tanti studenti delle scuole secondarie presenti».

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