mercoledì 2 gennaio 2013
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​Basilicata, Campania e Sicilia danno il via oggi ai saldi invernali. Poi, da sabato, seguiranno le altre regioni fatta eccezione per la provincia di Trento in cui i commercianti fisseranno liberamente i periodi di sconto. Ma sia le associazioni dei dettaglianti, sia quelle dei consumatori, vedono gli italiani alla caccia dell'occasione con pochi soldi da spendere nelle tasche. Secondo Confcommercio ogni famiglia spenderà in media 359 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento ed accessori, per un valore complessivo di 5,6 miliardi, pari al 18% del fatturato di questi comparti. Per Federconsumatori e Adusbef, che prevedono un calo della spesa del 18,8% rispetto allo scorso anno, il budget familiare sarà ancora più risicato: 219 euro. Mentre il Condacons, secondo il quale il calo degli acquisti raggiungerà un -15%, la spesa media sarà di 224 euro a nucleo familiare. Confcommercio calcola che saranno 15,8 milioni le famiglie italiane, su un totale di 25,5 milioni, che approfitteranno dei saldi. E, l'acquisto medio per persona, sarà di 150 euro."I saldi - afferma Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente di Confcommercio - rappresentano un appuntamento annuale irrinunciabile ed anche uno straordinario rito collettivo capace di attrarre l'interesse di quasi 16 milioni di famiglie italiane e di numerosissimi turisti stranieri affascinati dal made in Italy. Ma, in questo periodo speriamo possano rappresentare una chance per i negozianti del settore moda dopo una stagione come quella di quest' autunno/inverno partita col freno tirato e per i consumatori per soddisfare una necessità e/o un desiderio con l'acquisto di un capo di qualità a prezzo più accessibile. I saldi di quest'anno saranno caratterizzati da qualità, ampiezza di assortimento e soprattutto prezzi, con percentuali di sconto veramente allettanti". Alla luce dell'andamento dei consumi di Natale è evidente - sottolineano Federconsumatori e Adusbef - che la mancata decisione di anticipare i saldi è stata del tutto fallimentare". Inoltre "le famiglie, dopo il Natale e le scadenze di fine anno, hanno esaurito il proprio budget a disposizione per le 'spese extra', quindi saranno pochissimi coloro che si apprestano ad approfittare dei saldi". Le previsioni di Confcommercio dunque "sono troppo positive e purtroppo non avranno riscontro nella realtà". Diminuisce - secondo le 2 associazioni - anche il numero delle famiglie che si dichiarano propense ad acquistare a saldo: saranno il 36%-37%, pari a 8,9 milioni di nuclei. Cala anche la spesa media, pari a 219 euro a famiglia,per complessivi 1,95 miliardi. "Le famiglie italiane non hanno più soldi - afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi -. La partenza degli sconti invernali subito dopo le feste di Natale e di Capodanno rappresenta una scelta sbagliata perché i saldi iniziano quando i portafogli degli italiani sono già stati svuotati". La spesa media degli italiani - per il Codacons - sarà pari a 224 euro a famiglia e solo il 40% dei nuclei familiari potrà effettuare qualche acquisto durante gli sconti invernali. L'associazione ricorda che rispetto a 4anni fa il budget delle famiglie per i saldi è diminuito del 50,2%.
La Confcommercio ha diffuso un vademecum per il corretto acquisto degli articoli in saldoEccolo: 1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si é acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. 2. Prova dei capi: non c'é obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante. 3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione. 4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. 5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
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