martedì 16 agosto 2022
Le famiglie tengono sui conti in banca circa 1.400 miliardi di euro. Denaro che resta fuori dal sistema produttivo e si svaluta con l'inflazione, ricordano gli esperti
Una banconota da 100 euro

Una banconota da 100 euro - CC Markus Spiske - Pexels

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Mai così tanti soldi sui conti correnti degli italiani. Secondo i dati forniti da Banca d'Italia, il denaro liquido posseduto dai nostri connazionali è di quasi 1.400 miliardi di euro. Una corsa al contante immediato che non si è fermata nemmeno con la pandemia e la guerra in Ucraina.

Il problema è che il rischio di "erosione di questo importante castelletto è oggi più che reale", spiega Raffaele De Leonardis, family banker di Banca Mediolanum. "I dati - aggiunge - ci dicono che, dopo 20 anni, chi aveva cash 1.000 euro, sui conti o 'sotto il materassò, se ne ritrova poco meno di 590 come equivalente nel potere di acquisto. Una perdita netta causata dall'inflazione che oggi è ripartita in maniera imponente (si parla di un 7% circa). Mantenere quei soldi improduttivi è insomma un'occasione persa che, in tempi complessi come questi, non ci si può permettere".

Sbaglia dunque, dicono gli esperti, chi lascia troppo sui conti correnti. Come, un tempo, sbagliava chi quello stesso denaro preferiva metterlo sotto il proverbiale materasso. Investire è l'unica strada percorribile per azzerare quelle incognite che rendono nuvoloso il proprio percorso di vita: "Non regge -dice ancora De Leonardis, autore del libro Economia da Oscar in cui racconta 21 storie, una per ogni lettera dell'alfabeto, per spiegare l'economia moderna - l'argomento di chi preferisce non far fruttare quanto accumulato per paura di essere, in senso metaforico, triturato dagli ingranaggi del sistema finanziario. Esistono metodi di investimento intelligenti e meno pericolosi con i quali il rischio è vicino allo zero".

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