venerdì 12 novembre 2021
A Bitonto, con 52mila abitanti, sono 1.100 i cittadini che ricevono il reddito di cittadinanza. Tra i beneficiari quelli attivi al lavoro raggiungeranno quota 300 entro la fine dell'anno
il sindaco Michele Abbaticchio con tre percettori di Rdc al lavoro

il sindaco Michele Abbaticchio con tre percettori di Rdc al lavoro - .

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Reddito di cittadinanza e lavori utili alla comunità. A Bitonto, grosso centro del Barese, ci sono riusciti. Un Sud efficiente e motivato. «È la dimostrazione che si può fare. Non solo assistenzialismo ma un contributo alla città», dice con orgoglio il sindaco Michele Abbaticchio, alla guida di una giunta di centrosinistra. E i numeri parlano da soli. A Bitonto, 52mila abitanti, 1.100 persone hanno ottenuto il reddito di cittadinanza. Di queste oggi risultano attive al lavoro 46 e entro la fine dell’anno saranno 300. I primi a realizzare questo percorso in Puglia e tra i migliori in Italia. A rallentare ci si è messa la pandemia. «Ricordiamo che durante il Covid era assolutamente vietato farli lavorare. Quindi abbiamo cominciato i colloqui solo a maggio e ad agosto hanno iniziato a lavorare. Certo ci sarebbe piaciuto fare più rapidamente, ma c’erano tanti adempimenti burocratici, ma va bene così».

Soprattutto perché «queste persone sono molto contente. E anche i cittadini hanno apprezzato tantissimo. E così sfatiamo anche il mito che chi prende il reddito di cittadinanza poi non lavora». Ma che lavori? Si occupano della cura del verde, assistenza ai bambini nelle aree di gioco pubbliche, doposcuola, disabili. E non solo per il Comune. «Abbiamo coinvolto, con un avviso pubblico, anche una decina di cooperative sociali, fornendo personale che selezioniamo attraverso dei colloqui di lavoro nell’elenco fornito dal ministero e in collaborazione con le agenzie per l’impiego».

Per seguire tutto il progetto è stato addirittura costituito un 'ufficio di piano' con tre assistenti sociali, selezionate grazie anche a un finanziamento della Regione, e che si sono specializzate nell’avviare al lavoro anche con progetti formativi. Un impegno non da poco, visto che gli adempimenti sono tanti. Innanzitutto il colloquio per capire, a seconda delle caratteristiche personali, dove potrebbero essere impiegati e nel modo migliore. Poi le visite mediche. E il sindaco ci racconta una bella storia. «Una persona aveva avuto un piccolo intervento di by-pass e quindi c’era la necessità di un’analisi aggiornata del cuore. Gli hanno detto che poteva avvenire solo a dicembre ma lui doveva iniziare a lavorare a settembre e allora ha preferito pagare di tasca sua la visita, piuttosto che aspettare».

A essere coinvolte sono state le 300 persone che superano gli 800 euro al mese di reddito di cittadinanza. «La maggior parte ne prende 150300, un piccolo aiuto che tradotto in ore di lavoro, secondo i parametri di legge, arriverebbe a mezz’ora ogni tre giorni e avrebbe poco senso. La cifra più alta, invece, può essere tradotta in molte ore». Una volta avviati al lavoro devono essere affiancati e monitorati, tutto a carico delle tre risorse dell’ufficio di piano. Inoltre il comune paga gli oneri di assicurazione.

«Ma per noi è stato un vantaggio perché vanno incontro a tutte quelle piccole esigenze, come lo sfalcio dell’erba che cresce spontanea sui marciapiedi: un piccolo problema ma molto sentito dai cittadini. Prima non avevamo mai potuto farlo con frequenza. Così come l’intervento nelle aree ludiche. Tutti lavori che contribuiscono a una migliore qualità della vita e fanno sentire la comunità più integrata, perché queste sono persone che passano dall’essere considerate nullafacenti a persone che prestano un servizio alla città». Infine «facendoli sentire utili alla società, li educhiamo al rispetto dello Stato e li sottraiamo alle organizzazioni criminali. Che a Bitonto purtroppo non mancano».

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