lunedì 5 settembre 2022
La mancata riapertura del gasdotto, fa ripartire le quotazioni dei contratti future sul TTF. Mosca: non riapre a causa delle sanzioni. Venerdì la riunione dei ministri Ue. Borse in calo
La stazione al punto di ingresso di Nord Stream in Germania, a Lubmin

La stazione al punto di ingresso di Nord Stream in Germania, a Lubmin - Reuters

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L’incertezza sulla riapertura di Nord Stream, il principale gasdotto per il trasporto del metano russo in Europa, ha fatto rimbalzare la quotazione del gas naturale sul TTF, il mercato europeo di riferimento. A tre ore dall’apertura i contratti future per un MWh di gas naturale da consegnare in ottobre sono in aumento del 30% rispetto alla chiusura di venerdì scorso, a 279 euro per poi calare leggermente a 265 euro (+21%). Siamo appena sotto i massimi toccati alla fine di agosto, quando sul TTF il prezzo del gas aveva superato i 346 euro per MWh. Un anno fa un MWh di gas sul TTF era quotato 29,5 euro.

Gazprom ha interrotto i flussi di Nord Stream lo scorso 31 agosto per manutenzione. Il programma era di riaprirlo il 3 di settembre. La società controllata dal governo russo invece continua a tenerlo chiuso: sostiene che occorre la riparazione di una turbina da parte dei tedeschi di Siemens, ma le sanzioni la impediscono. Siemens Energy ha negato di essere stata contattata e ha aggiunto che la perdita di olio denunciata da Gazprom per una turbina nella stazione di compressione di Portovaya non costituisce un impedimento tecnico alla riapertura del gasdotto.

L'agenzia russa Interfax ha scritto che Dmitry Peskov, portavoce di Putin, ha detto che il flusso di Nord Stream non potrà riprendere fino a quando le sanzioni" collettive dell'Occidente" contro Mosca non saranno rimossem perché "i problemi al pompaggio del gas sono sorti a causa delle sanzioni che i Paesi occidentali hanno introdotto contro il nostro Paese e diverse società".

Venerdì 9 settembre i ministri dell'Energia dell'Unione europea si riuniranno per decidere come intervenire per contenere i prezzi dell'energia. Tra le misure allo studio un tetto al prezzo del gas naturale (chiesto dall'Italia ma che non convince Germania e Paesi Bassi) e un intervento sui meccanismi di formazione dei prezzi finali dell'energia elettrica.

Borse europee pesanti a metà mattinata con Francoforte (-3%) in testa ai ribassi, davanti a Milano (-2,4%), Parigi (-2%) e Londra (-0,9%). La corsa del prezzo del gas spaventa gli investitori, che temono le conseguenza per l'economia e l'inflazione di uno stop delle forniture russe all'Europa. Ne fa le spese anche l'euro, che fatica a mantenere quota 0,99 sul dollaro (-0,4% a 0,991), come pure i titoli di Stato dell'Eurozona, che non si salvano dalle vendite: i rendimenti sono tutti in crescita con quello del Btp decennale che si avvicina nuovamente a quota 4% (+13 punti base al 3,957%) mentre lo spread con il bund tedesco si allarga a 394 punti.

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