mercoledì 16 febbraio 2022
Si prepara la strategia per risanare la società controllata da Eni e Cdp, che il 31 gennaio ha lanciato un allarme sui conti del 2021
La sede di Saipem, a San Donato Milanese

La sede di Saipem, a San Donato Milanese - Ansa

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Potrebbero servire 4 miliardi di euro per salvare Saipem, la storica società italiana di ingegneria per l’energia. Secondo indiscrezioni riportate dall’agenzia finanziaria americana Bloomberg e non confermate dall’azienda, i vertici di Saipem stanno preparando un piano che include un aumento di capitale da 2 miliardi di euro, 1 miliardo di linea di credito revolving da parte delle banche e un altro miliardo dalla vendita delle attività di perforazione.

L’azienda è da tempo in difficoltà. Lo scorso 31 gennaio ha lanciato un “profit warning”, un avvertimento su risultati molto diversi dalle previsioni: i ricavi del secondo semestre ammontano a 3,5 miliardi contro i 4,5 stimati, anche i margini sono di un miliardo inferiori alle attese, con una perdita per l’intero 2021 superiore a un terzo del capitale sociale.

Saipem ha come principali soci Eni (30,5%) e Cassa depositi e prestiti (12,5%), il suo salvataggio coinvolge quindi società controllate dallo Stato. Nei giorni scorsi i due grandi soci hanno voluto rafforzare il management della società guidata da Francesco Caio, inserendo Alessandro Puliti, direttore generale natural resources di Eni, come direttore generale di Saipem e affidando a Paolo Calcagnini, attuale vice direttore generale e chief business officer di Cdp, il ruolo di pianificazione e controllo finanziario.

In Borsa le azioni Saipem hanno perso quasi il 40% dall’inizio dell’anno.

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