giovedì 30 aprile 2020
Prime stime ufficiali Istat sugli effetti del lockdown. Per l'Ue - 3,3%, il dato peggiore dalla fine del 2009. Stabile, per ora, l'occupazione. Sette Stati della zona euro scivolano in deflazione
Un uomo passa davanti alla vetrina di H&M di via Torino, a Milano, negozio chiuso definitivamente a causa della crisi

Un uomo passa davanti alla vetrina di H&M di via Torino, a Milano, negozio chiuso definitivamente a causa della crisi - Ansa

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Le prime stime dell'Istat mostrano gli effetti delle chiusure contro il coronavirus sull'economia italiana. Nel primo trimestre del 2020 il Pil è calato del 4,7% rispetto all'ultimo trimestre 2019 e del 4,8% nel confronto con un anno fa.

Molto negative anche le stime europee. Nel primo trimestre del 2020 il Pil della zona euro rispetto agli ultimi tre mesi del 2019 è calato del 3,8%, quello dell’Unione Europea del 3,5%. Nel confronto con il primo trimestre del 2019, il Pil della zona euro segna -3,3%, quello dell’Ue -2,7%. L’Eurostat ricorda che è la caduta più forte dall’ultimo trimestre del 2009, quando il Pil della zona euro scivolò del 4,5% e quello dell’Ue del 4,4%.

Non ci sono ancora dati preliminari per i singoli Stati membri. Negli Stati Uniti il Pil del primo trimestre, comunicato mercoledì, è sceso del 4,8%. La Cina ha registrato una caduta del 6,8%.

Eurostat ha anche aggiornato i dati sull’occupazione, che a marzo non è peggiorata molto (7,4% il tasso di disoccupazione nell’area euro, 6,6% nell’Ue), e quelli sui prezzi. Sette Stati dell’area euro sono scivolati in deflazione ad aprile: Grecia, Spagna, Cipro, Lussemburgo, Irlanda, Slovenia e Finlandia. In Italia la prima stima sull’inflazione è un +0,1%.

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