martedì 12 settembre 2017
La cifra chiesta si aggira in media sui 114mila euro, il tasso fisso è allo 0.5% quello variabile all'1%
Costi in salita per i mutui, ecco perché
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Nell'ultimo quadrimestre del 2017 il momento d’oro per i mutui potrebbe essere giunto al termine; i finanziamenti per l’acquisto della casa si faranno più costosi per via di una serie di fattori, mettendo così fine a un 2016 caratterizzato da tassi ai minimi storici, domanda in aumento ed erogazioni in crescita.

Per un'operazione di mutuo di 150.000 euro durata 20 anni e valore dell'immobile 240.000 euro, la media trimestrale dei migliori spread resta attorno all'1% per il variabile, mentre la media per il fisso si posiziona intorno allo 0,5%, in lieve rialzo dallo 0,4% del trimestre precedente. Si rilevano delle chiare tensioni al rialzo per il tasso applicato sui mutui a tasso fisso. La sensibile accelerazione degli indici irs delle ultime settimane che ha comportato un aumento importante per gli indici di tutte le durate è stata per ora assorbita solo da una ridotta parte del sistema bancario. E' probabile quindi che nel corso dei prossimi mesi si registri una revisione al rialzo delle politiche di pricing.

Già nel 2016 gli addetti ai lavori avevano cominciato a prevedere la lenta risalita del costo dei mutui, sulla base del previsto e graduale cambio di rotta nella politica monetaria espansiva della Bce. Ma solo negli ultimi mesi si stanno iniziando a vedere i segnali concreti dell'inversione di tendenza. Per quanto riguarda l'importo dei mutui, il ticket medio nazionale si è attestato a circa 114.700 €, in aumento rispetto a quanto riscontrato nel primo trimestre 2016 del 4,7%. La ripartizione geografica è nettamente diversa: il Nord-Ovest è l’area dove si registra la crescita più elevata. Subito dopo il Sud, che nonostante un importo medio decisamente più basso rispetto al dato medio nazionale, fa comunque marcare una crescita superiore al 5%. Centro e nord est restano indicativamente in linea con la rilevazione del primo trimestre 2016 mentre l’unica area a diminuire è quella dell’italia insulare. Nel periodo il 78% delle richieste è stata a tasso fisso, con il variabile al 18,5%. Pressoché invariati la durata del finanziamento (21 anni) e l'età del richiedente (40 anni).

Il graduale aumento dei tassi di riferimento a cui stiamo assistendo ha convinto gli italiani che il 2017 potrebbe essere l'ultima occasione per assicurarsi tassi fissi così competitivi. Ultima nota sulle surroghe,nel 2016 queste rappresentavano il 47% delle erogazioni, oggi sono il 43%, ma sono aumentati sia gli importi dei mutui che si intende surrogare (oggi poco meno di 127.000 euro; +6% rispetto al 2016) sia quelli effettivamente erogati (119.000; +4%). I mutuatari potranno comunque difendersi da costi troppo elevati anche grazie alle nuove tutele entrate in vigore dallo scorso novembre (introdotte dalla direttiva europea 2014/17/Ue, recepita dal decreto legge 72/2016) che introducono una serie di novità. In primo luogo, l’obbligo per le banche di attuare una comunicazione trasparente, soprattutto sui costi effettivi di mutui e polizze annesse.

Gli istituti di credito sono inoltre tenuti a dare ai clienti la possibilità di confrontare le offerte presenti sul mercato prima di accendere il finanziamento. Fornendo prima della firma il cosiddetto Prospetto Informativo Europeo Standardizzato che deve contenere tutte le informazioni sulle caratteristiche del mutuo, utili per il confronto oggettivo con altri emittenti. Resta in vigore anche quest'anno perchè prorogato dalla legge di stabilità, il fondo mutui giovani coppie, nato già nel 2011 e che consente l'accesso a un mutuo agevolato alle coppie sposate o coppie di fatto con almeno un componente minore di 35 anni. Accesso al credito anche a chi non ha un lavoro a tempo indeterminato grazie alla garanzia statale sul 50% della quota capitale del finanziamento richiesto.

*Funzionario di banca, Area Corporate

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