giovedì 7 marzo 2019
In provincia di Ancona la cooperativa fondata da un gruppo di ex dipendenti della Gatto
Mobitaly: cucine e mobili dalle ceneri di una crisi
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Fare squadra è l’imperativo che sta alla base di Mobitaly la cooperativa di mobili nata nel dicembre del 2014 a Camerano (Ancona) dall’iniziativa di un gruppo di giovani professionisti e artigiani ex dipendenti della Gatto cucine. Un’azienda storica che è andata in crisi anche per la concorrenza dei mobili low cost, Ikea in testa. «Eravamo tutti dipendenti della Gatto – spiega Federico Frontalini, uno dei soci fondatori della cooperativa –, un’azienda che all’epoca aveva 112 dipendenti e un mercato internazionale. Quando l’azienda ha chiuso abbiamo pensato di creare una cooperativa per non disperdere il Knowhow derivante da anni di esperienza nella progettazione e realizzazione di mobili e al tempo stesso mantenere l’occupazione». I soci fondatori erano 16 oggi sono diventanti 22 grazie all’ingresso, man mano che il lavoro cresceva, di altri ex-dipendenti. Per loro è stato ricominciare da zero: il mercato perso dalla Gatto non era più recuperabile. «Ci siamo messi a fare un po’ di tutto: abbiamo fatto le cucine, che era il nostro mestiere, ma abbiamo anche avviato un lavoro di progettazione arredamenti per alberghi e negozi. In particolare nel 2016 abbiamo allestito un hotel stelle di lusso a Roma e l’anno dopo a Miami» spiega Frontalini.

Gli affari insomma vanno bene, tanto che appunto il gruppo è cresciuto. «Quando abbiamo costituito la cooperativa abbiamo subito creduto nell’idea della squadra, che ogni componente deve essere valorizzato, abbiamo mantenuto le vecchie qualifiche: c’è chi progetta, chi produce e chi gestisce la parte amministrativa» sottolinea Frontalini. La cooperativa è partita con una cifra simbolica, duecento euro a testa, poi quando sono arrivate le liquidazioni dal fondo di garanzia ogni socio ha messo 5mila euro. Infine è arrivato il sostegno di Confcooperative. «Siamo ripartiti quasi da zero: non abbiamo preso i macchinari né i clienti della Gatto. La spinta iniziale era mantenere l’occupazione: trovare una formula per creare una squadra, ci abbiamo creduto» continua Frontalini. È stato proprio lui ad avere l’idea, realizzando insieme ad alcuni colleghi un business plan che è stato presentato ai colleghi proprio il giorno del licenzia- mento. «Proprio in quel momento abbiamo visto chi ci credeva e chi invece era perplesso. È stata una scommessa sul futuro e sul territorio. Venivamo da una storia che ci ha un po’ scottato: pensavamo di essere una grande famiglia ma abbiamo passato diversi anni in cassaintegrazione in una situazione di grande incertezza ». Nel 2016 Mobitaly ha partecipato al salone del Mobile portando un progetto innovativo: la cucina Mocaki. «Abbiamo partecipato che anche se facevamo la cucina più bella del mondo sarebbe stata comunque una cucina come le altre e quindi abbiamo avuto l’idea di integrare nella cucina degli spazi su misura per il gatto – spiega Frontalini –. C’è stato molto interesse: un giornalista di Usa Today ha visto questa idea e subito l’ha identificata come un trend scivendo che era una delle più interessanti del salone». Una bella iniezione di notorietà che i soci di Mobitaly sperano di riavere tornando a Milano in occasione del prossimo salone Eurocucina nel 2020.

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