mercoledì 14 giugno 2017
Nel primo trimestre nuovo record sia per l'intera Ue che per la zona euro. In Italia la crescita c'è, ma con un +0,3% il nostro paese va peggio della media.
Un gruppo di operai della Sapa (via Flickr https://flic.kr/p/puLsYh)

Un gruppo di operai della Sapa (via Flickr https://flic.kr/p/puLsYh)

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In Europa il lavoro non è mai andato meglio: le rilevazioni dell'Eurostat sugli occupati nel primo trimestre del 2017 ne contano 154,8 milioni di nella zona euro e 243,2 milioni nell'intera Unione Europa. In entrambi i casi sono i dati migliori di sempre, in crescita rispettivamente dell'1,4 e dell'1,1% rispetto agli ultimi tre mesi del 2016.

Ovviamente la situazione è diversa nei diversi Paesi. L'Estonia, con 2,8% occupati in più, è quella che mostra la crescita più forte, davanti a Malta (+1,7%) e alla Svezia (+1,2%). In quattro Stati, invece, l'occupazione è in calo: in Lettonia (-1,9%), Romania (-1,2%), Croazia (-0,6%) e Lituania (-0,5%).


In questo quadro il lavoro in Italia va un po' peggio della media: con un aumento dello 0,3% degli occupati rispetto al trimestre precedente il dato italiano è solo 20esimo su 28. La crescita del lavoro in Italia è comunque superiore a quella della Francia e del Belgio (entrambe +0,2%). La Spagna si conferma in forte ripresa: i posti di lavoro lì sono aumentati dello 0,7%, un dato migliore anche rispetto al +0,5% della Germania.

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