giovedì 19 novembre 2020
Lagarde interviene al Parlamento europeo e risponde a una domanda sull'idea avanzata da Sassoli: «Va contro i trattati e noi rispettiamo i trattati»
Il presidente della Bce, Christine Lagarde, nello schermo di un eurodeputato

Il presidente della Bce, Christine Lagarde, nello schermo di un eurodeputato - Epa-Ansa

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Per la Banca centrale europea il tema della cancellazione del debito che gli Stati della zona euro stanno facendo per gestire l’emergenza sanitaria non è nemmeno discutibile. Christine Lagarde è intervenuta oggi alla Commissione finanze del Parlamento europeo, dove il leghista Marco Zanni l’ha interrogata sull’ipotesi avanzata da David Sassoli , il presidente dell’Europarlamento.

«Leggo sempre con interesse tutto quello che dicono i rappresentanti del Parlamento europeo e soprattutto i presidenti – ha detto Lagarde –. La mia risposta è molto corta: tutto quello che va in quella direzione è contro i trattati, c'è l'articolo 103 che proibisce quel tipo di approccio e io rispetto i trattati». Lagarde ha anche aggiunto che le ripercussioni della pandemia hanno provocato «un aumento del debito che sarà enorme», una situazione «che a tempo debito andrà affrontata», ma ora «bisogna appoggiare le politiche fiscali nazionali» anche se incrementeranno l'indebitamento: tuttavia la questione della «sostenibilità deve essere tenuta a mente da tutti».

Attualmente nel bilancio della Bce ci sono 2.320 miliardi di euro di titoli pubblici (413 miliardi sono italiani) acquistati nell'ambito dei piani di acquisti avviati nel 2014. Altri 511 miliardi di euro di titoli di Stato (95,2 sono italiani) sono stati comprati dalla Bce con il piano di emergenza anti-pandemia Pepp, lanciato a marzo.

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