martedì 15 novembre 2022
Presentato ieri a Salerno il master in ingegneria collegato alla realizzazione della Tyrrhenian Link da parte di Terna infrastruttura fondamentale per la sicurezza del sistema elettrico
Vincenzo Loia (a sinistra), rettore dell'Università di Salerno, con l'ad di Terna Stefano Donnarumma

Vincenzo Loia (a sinistra), rettore dell'Università di Salerno, con l'ad di Terna Stefano Donnarumma - Archivio

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Qui al campus di Fisciano dell’Università di Salerno il futuro è già iniziato. Proprio ieri, nell’aula magna dedicata all’ex rettore Vincenzo Buonocore, è stato presentato il master di II livello in Digitalizzazione del sistema elettrico per la transizione energetica. Un corso a supporto del progetto di Terna denominato Tyrrhenian Lab, che coinvolge i tre Atenei – oltre Salerno anche Cagliari e Palermo – delle tre città in cui approderanno i cavi dell’opera infrastrutturale più importante della società guidata da Stefano Donnarumma. Il Tyrrhenian Lab è un centro di formazione di eccellenza per lo sviluppo di competenze tecnologiche e digitali funzionali alla gestione del sistema elettrico e all’accelerazione del processo di transizione energetica, distribuito nelle tre città in cui approderanno i cavi sottomarini del Tyrrhenian Link, una delle principali opere infrastrutturali del Paese, fondamentale per lo sviluppo e la sicurezza del sistema elettrico nazionale. Alla fine dei 12 mesi del master, che punta a creare nuove professionalità dotate di competenze manageriali, ingegneristiche informatiche e statistiche, i 45 studenti selezionati saranno assunti nelle sedi territoriali di Terna e potranno operare in qualità di: esperti di algoritmi e modelli per il mercato elettrico, esperti di sistemi di analisi e regolazione, esperti di gestione degli apparati di campo, esperti dei sistemi di automazione di stazione (Sas) ed esperti di sistemi Iot di stazione. «La transizione energetica è una delle più grandi sfide del nostro tempo. Oggi possiamo finalmente vedere i primi frutti della nostra iniziativa, un progetto che guarda al futuro prossimo scommettendo sui giovani. Siamo contenti di poter contare su tre atenei prestigiosi per intraprendere un cammino condiviso di crescita, sia per Terna che per i ragazzi che oggi sono qui. Abbiamo bisogno di persone che sappiano gestire la transizione, capaci di riconoscere le necessità di un settore che si appresta ad affrontare un cambiamento epocale, in cui il processo di graduale decarbonizzazione sarà uno dei protagonisti», ha dichiarato Valentina Bosetti, presidente di Terna. «Il Tyrrhenian Lab è un progetto sostenibile, che farà crescere l’intero sistema elettrico e valorizzerà il territorio del Sud Italia. A pieno regime, nelle sedi del Tyrrhenian Lab lavoreranno almeno 200 persone con un indotto di mille ulteriori professionisti coinvolti - ha commentato Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna -. Con l’avvio di questo importante centro di formazione di eccellenza Terna ribadisce l’impegno nello sviluppo di competenze altamente specializzate, che aiuteranno il sistema a cambiare marcia seguendo quelle che secondo noi sono le direttrici fondamentali: investimenti decisi sulle rinnovabili, sulle reti e sugli accumuli di energia elettrica». In soli due mesi, tra il 18 luglio e il 18 settembre, nonostante la pausa estiva, sono pervenute ben 170 domande di ammissione. Di queste, il 45% a Cagliari, il 31% a Salerno e il 24% a Palermo. Rispetto al totale delle domande ricevute, è stata registrata una elevata partecipazione femminile: circa il 21%, dato superiore alla media delle facoltà di Ingegneria. La maggior parte dei candidati ha una laurea in Ingegneria energetica (23%), seguiti da laureati in Ingegneria elettrica e meccanica. Infine, il Tyrrhenian Lab ha destato l’attenzione anche di studenti provenienti da Atenei diversi rispetto ai tre direttamente coinvolti: sono pervenute, infatti, domande di ammissione anche da laureati dell’Università Federico II di Napoli, del Politecnico di Torino e de La Sapienza di Roma.

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