martedì 2 novembre 2021
Le ricerche di personale riguardano profili che sappiano lavorare con le nuove tecnologie, ma anche figure capaci di analizzare e offrire interpretazione dei dati in diversi settori
I lavori digitali a supporto della sostenibilità

I lavori digitali a supporto della sostenibilità - Archivio

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I lavori digitali sono sempre più richiesti, le previsioni lo avevano stabilito e la tendenza in questi mesi lo ha confermato. Tuttavia non si tratta solo di ricerca del personale che sappia lavorare con le nuove tecnologie, perché la ricerca è orientata anche a figure capaci di analizzare e offrire interpretazione dei dati digitali. In concreto, le previsioni individuano professionisti come il data analyst, il digital marketing manager, il Seo specialist, il communication expert, senza trascurare tutte le figure che trovano spazio nell’e-commerce. Gli ultimi due anni hanno mostrato quanto sia fondamentale, per qualunque azienda, avere una presenza on line efficace, comunicare puntualmente con clienti attuali e potenziali e, ovviamente, continuare a vendere prodotti e servizi. È abbastanza scontato, quindi, che i profili più richiesti siano legati ai settori It, Digital, Sales & Marketing. In particolare, ci sono ottime opportunità per professionisti It (soprattutto per tutto il comparto Aws, Salesforce e Microsoft Azure) che sappiano relazionarsi con i clienti (nel marketing, nell’e-commerce e nei servizi post vendita) oppure catalogare, analizzare grandi quantità di dati. Con la pandemia, inoltre, è cambiato radicalmente anche il modo di comunicare. Professionisti che siano in grado di coordinare efficacemente le attività di marketing, comunicazione, immagine on line ed e-commerce sono, mai come in questo momento, indispensabili per qualunque azienda, di ogni settore e dimensione.

L’impatto di Salesforce in Italia: 93.300 nuovi posti entro il 2026

Secondo uno studio condotto da Idc, Salesforce - azienda globale della gestione delle relazioni con i clienti - e il suo ecosistema di partner creeranno globalmente 9,3 milioni di nuovi posti di lavoro e 1,6 trilioni di dollari in nuovi ricavi entro il 2026. Nello stesso periodo in Italia, la Salesforce Economy porterà alla creazione di 34 miliardi di dollari di nuovo fatturato e 93.300 nuovi posti di lavoro. Il 22% dei nuovi posti di lavoro creati in Italia tra clienti di Salesforce richiede competenze digitali significative, come l’utilizzo di strumenti di tecnologie per l’automazione, Internet of Things (Iot) e altre applicazioni complesse.

Sicurezza informatica, 3mila imprese e quasi 30mila addetti

Le imprese anti-hacker italiane sfiorano ormai quota 3mila unità e continuano a crescere. I nostri paladini della cybersecurity negli ultimi due anni e mezzo hanno infatti messo a segno un incremento superiore al 6% dopo il vero e proprio balzo conosciuto nel 2017-2019 (+300%). Secondo un’elaborazione di Unioncamere-InfoCamere sui dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio, negli ultimi anni è proseguito anche l’aumento nel numero degli addetti (+7mila tra il 2018 e il 2020), passati da 21.500 a 28.400 unità, corrispondenti a una media di 15 addetti per azienda. La concentrazione più elevata di “custodi digitali” si registra nel Lazio, dove al 30 settembre scorso avevano sede 679 imprese (il 23% del totale). Al secondo posto c’è la Lombardia (con 535 imprese residenti alla fine di settembre). Seguono, per diffusione di imprese anti-hacker, Campania, Sicilia e Veneto (con, rispettivamente, 304, 207 e 194 imprese). Sul fronte degli addetti, le imprese che hanno creato più opportunità di lavoro sono localizzate in Lombardia, Lazio e Trentino Alto Adige che, con i loro 18mila addetti, rappresentano il 64% di tutto il settore. La Campania, al sesto posto in questa classifica, è la prima tra le regioni del Mezzogiorno con 1.474 addetti e il 5,2% del totale.

Il digitale a sostegno della sostenibilità

Lo studio Digitalizzazione e sostenibilità per la ripresa dell’Italia, elaborato da The European House-Ambrosetti in collaborazione con Microsoft Italia, si è posto l’obiettivo di indagare il contributo del digitale allo sviluppo sostenibile, identificandone gli ambiti di applicazione e quantificandone gli impatti sulle sue diverse componenti per l’Italia nel contesto della ripresa post Covid-19. Da una ricerca condotta su oltre 200 aziende, le nuove forme di lavoro a distanza (64% del campione) e di collaborazione (59% del campione) sono, infatti, percepite come le principali leve attraverso cui il digitale può contribuire alla sostenibilità sociale. Sotto il profilo della sostenibilità economica, lo studio dimostra come le aziende digitalizzate ottengano un importante beneficio sulla produttività del lavoro rispetto alle aziende che non hanno ancora attuato percorsi di trasformazione digitale (+64% per le aziende italiane, rispetto ad un +49% per le aziende europee). Dal modello risulta come il digitale sarà una delle armi più importanti per la transizione verde, con un impatto al 2030 pari a quello incrementale delle energie rinnovabili. Complessivamente, infatti, si stima che tra il 2020 e il 2030 il digitale contribuirà ad abbattere fino al 10% delle emissioni rispetto ai livelli del 2019 (37 milioni di tonnellate di CO2 annue). Sotto il profilo della sostenibilità sociale, lo studio evidenzia chiaramente come l’adozione di nuovi modelli di collaborazione sia la principale leva d’azione attraverso cui le aziende possono contribuire al benessere delle persone, all’inclusione sociale e all’inclusione dei territori.

La svedese Midsummer apre in Puglia e assume 200 persone

Midsummer, società svedese impegnata nella costruzione di pannelli solari innovativi, ha deciso di investire in Puglia. Ha previsto un investimento di 60 milioni di euro e l'assunzione di 200 persone tra impiegati, tecnici e operai. «Dopo una lunga ricerca in Europa e in Italia - si legge in una nota della Regione Puglia - alla fine ha scelto la zona industriale di Modugno (Bari) per il nuovo insediamento industriale. L'impianto produrrà moduli fotovoltaici flessibili, talmente richiesti dal mercato da aver reso necessaria un'espansione della produzione con l'apertura di un nuovo insediamento industriale in Europa».

Autotrasporti, offerte di lavoro in aumento del 105% in Italia

Le offerte di lavoro per autotrasportatori in Italia sono aumentate del 105% rispetto ai livelli pre-pandemia. È quanto emerge dall’analisi condotta da Indeed sugli annunci postati sul portale a fine settembre. Una tendenza in linea con quanto sta accadendo anche nel resto d’Europa, dove la domanda di autisti sta aumentando, mentre le catene di approvvigionamento cercano di stare al passo con le richieste. Tra le cinque maggiori economie europee, le offerte di lavoro per autisti di camion erano del 45% al di sopra del loro livello pre-pandemia in Francia, del 67% in Germania, 95% in Spagna e 73% nel Regno Unito. L'impennata è stata guidata principalmente da persone in cerca di lavoro basate al di fuori dell'Ue, la cui quota di clic è aumentata del 627% (dallo 0,9% al 6,5%). Una crescita che sembra essere stata spinta dall'annuncio del rilascio di permessi temporanei, perché i clic sui lavori non di guida sono rimasti stabili. I clic provengono principalmente da India, Emirati Arabi, Sudafrica, Polonia e Nigeria, seguiti da Arabia Saudita, Italia e Irlanda. La retribuzione è uno dei fattori che probabilmente sta attirando gli stranieri, italiani inclusi. Gli stipendi, in generale, risultano più interessanti che altrove. Prendendo in esame gli annunci di lavoro che indicano gli stipendi mensili degli autisti, è emerso che lo stipendio medio è di circa 2.000 sterline (2.321 euro) nel Regno Unito, cifra più alta rispetto all’Italia (1.500 euro), alla Francia (1.925 euro), alla Spagna (1.600 euro) e rispetto alla Polonia (970 euro). Solo Paesi Bassi (2.400 euro) e Germania (2.500 euro) sembrano offrire retribuzioni più alte.

Autolinee Toscane assume 100 conducenti

Un centinaio di conducenti tra assunzioni e conferme di interinali per garantire il servizio. Si è quasi concluso il passaggio dei 5.107 dipendenti dalle vecchie società di gestione del trasporto pubblico ad Autolinee Toscane. Dopo l’ultima verifica sulle scelte dei lavoratori, il personale che entrerà in Autolinee Toscane si è attestato a quota 5.050, facendola diventare (ad esclusione del settore finanziario) la più grande azienda privata della Toscana. Con il passaggio di consegne avvenuto il 1° novembre, Autolinee Toscane ha colmato il divario di personale esistente. Autolinee Toscane, dopo un accordo con i sindacati, ha garantito che i 49 autisti a contratto interinale, attualmente in carico agli attuali gestori, continuassero a lavorare senza soluzione di continuità nel passaggio della gestione, subentrando nel contratto fino alla scadenza. Inoltre, a gennaio, in zona fiorentina arriveranno altre 15 assunzioni. Complessivamente, quindi, sono oltre 100 gli assunti: 49 nuovi, 49 conferme degli interinali e altri 15 (tempo indeterminato) entro pochi mesi. Questo nonostante le difficoltà legate anche al fatto che la professione di conducente sia molto carente nell'attuale mercato del lavoro.

Agricoltura alla ricerca di manodopera

«Il problema più grande che il settore agricolo ha in questo momento è quello della manodopera». Lo ha detto il componente della giunta di Confagricoltura Luca Brondelli di Brondello intervenendo agli Stati generali del lavoro Agrifood. Brondelli ha ricordato che, durante la pandemia da Covid 19, l’agricoltura italiana ha dimostrato di essere dinamica e resiliente. Ha mantenuto livelli di occupazione ordinari, garantendo adeguati protocolli di sicurezza, e ha fatto limitato ricorso agli ammortizzatori sociali, consentendo ai cittadini di avere regolari approvvigionamenti alimentari. Ma l’agricoltura sta cambiando, diventando sempre più professionale e strutturata. Le aziende aumentano le loro dimensioni, diversificano sempre di più (servizi conto terzi, offerta turistica, manutenzione del verde, agroenergie) e questo pone ancora più in evidenza il problema della manodopera. Il ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli ha ricordato che con la manovra vengono «stanziati 450 milioni di euro per il settore agricolo, oltre il 50% di risorse in più rispetto al passato, con importanti misure fiscali e per le filiere e gli investimenti».

Così si formano i vignaioli del futuro

La Fivi-Federazione italiana vignaioli indipendenti lancia Fivi4future: i vignaioli coltivano la ricerca, un progetto strategico pluriennale articolato in numerose azioni che mette al centro la sostenibilità ambientale e la tutela della biodiversità. Un programma in linea con il piano decennale Farm to Fork, messo a punto dall’Unione Europea per guidare la transizione verso un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente e che prevede in ambito agricolo di ridurre del 50% l’utilizzo di fitofarmaci entro il 2030. La prima azione attivata è un progetto di ricerca, elaborato da Fivi in collaborazione con la società di consulenza Perleuve dell’agronomo Giovanni Bigot e con l’Università degli Studi di Udine, che punta ad aumentare la biodiversità dei vigneti attraverso la progressiva eliminazione degli insetticidi di sintesi, la riduzione degli insetticidi biologici e il monitoraggio degli organismi utili.

Ferrari Lunelli, nuovo sito e 16 assunzioni

Ventisei milioni di euro per rendere ancora più tecnologicamente avanzato lo stabilimento di Ravina di Trento e assumere almeno 16 addetti. È il piano di sviluppo che l'azienda Ferrari fratelli Lunelli, principale produttore italiano di bollicine metodo classico, ha messo in campo per rispondere all'aumento della domanda e puntare ancora di più sulla qualità. L'operazione è stata messa a punto con Invitalia che attraverso il contratto di sviluppo sostiene il progetto con un contributo a fondo perduto di 5,4 milioni di euro messi a disposizione dal ministero dello Sviluppo economico. La struttura produttiva sarà ampliato e dotata di presse e cisterne per potenziare la capacità di vinificazione, fermentazione, affinamento sui lieviti, sboccatura e confezionamento. E poi sarà realizzata una cantina ipogea che produrrà un forte risparmio energetico grazie alla collocazione sotterranea.

Turismo del vino, il primato dell’Italia

L’Italia vanta il primato in Europa dell’offerta enoturistica con circa 8mila cantine attrezzate per l’accoglienza, 20-25mila cantine aperte al pubblico per la vendita del vino e 150 strade del vino. L’enoturismo è una delle punte più avanzate della multifunzionalità e della diversificazione delle attività agricole della Penisola e costituisce uno degli strumenti più validi ed efficaci per lo sviluppo dei sistemi rurali e per la promozione e tutela delle eccellenze italiane.

Regione Liguria, bonus assunzioni nel turismo

Nuove risorse per i bonus assunzionali nel settore del turismo da parte della Regione Liguria. La giunta ha dato il via libera a cinque milioni di euro che vanno ad aggiungersi a 1,9 milioni già stanziati ed esauriti. Via libera da piazza De Ferrari anche a 2,5 milioni per Match point, il programma regionale dedicato all'inserimento lavorativo di giovani disoccupati, inoccupati e inattivi (Neet) tra i 18 e i 30 anni, attraverso corsi di formazione in alternanza tra aula e azienda. Le risorse si aggiungono a 1,5 milioni già stanziati a giugno.



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