lunedì 26 dicembre 2022
In salute le medie imprese industriali. Sono 36mila le aziende italiane che hanno assunto: quasi il 30% è nel Mezzogiorno
Panorama di Benevento

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Accelera la crescita delle medie imprese del Mezzogiorno che negli ultimi dieci anni hanno superato le imprese analoghe del Centro e del Nord. Anche l’impennata dei costi energetici e la crisi pandemica non hanno frenato la corsa di queste “ambasciatrici” del cambiamento del Sud che quest’anno prevedono un incremento del loro giro d’affari dell’8,1% (contro il 7,2% delle altre aree d’Italia), dopo l’aumento del 10% conseguito nel 2021. Così quasi la metà conta di superare entro il 2022 i livelli pre-Covid. A conferma di una dinamicità che in dieci anni, tra il 2011 e il 2020, ha visto crescere il loro fatturato del 35,2% (contro il 16,7% delle altre aree d’Italia), la produttività del +28,3% (contro il +20%) e la forza lavoro del +25,6% (contro il +19,8%). È quanto emerge dal rapporto Leader del cambiamento: le medie imprese del Mezzogiorno realizzato dall’Area Studi di Mediobanca, dal Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere. Si tratta di una realtà che rappresenta quasi il 10% del totale delle medie imprese italiane, ma cresciuta fino a contare 316 aziende, di cui circa il 40% opera in Campania. Alimentare-bevande, meccanico e chimico-farmaceutico sono i settori principali in cui operano, rappresentando oltre l’80% del giro d’affari complessivo. Il 44% delle medie imprese del Mezzogiorno, alla stregua delle altre della stessa stazza nel resto d’Italia, si attende di riuscire a mettere definitivamente alle spalle la crisi pandemica, superando già quest’anno i livelli produttivi pre-Covid. Mentre solo il 31% delle imprese di grandi dimensioni operanti nel meridione pensa di riuscire a farlo. Il 71% delle medie imprese meridionali punta sul Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza: il 48% si è già attivato, mentre il 23% ha in programma di farlo nel breve termine. C’è però un altro 29% che non pensa di avvantaggiarsi delle opportunità previste dal Piano. Per accompagnare la propria crescita, il 76% è pronto a investire nelle tecnologie abilitanti tra il 2022 e il 2024, una quota assimilabile a quella del resto d’Italia (75%), ma in crescita rispetto al triennio precedente quando la percentuale delle medie imprese meridionali che avevano imboccato la via della transizione 4.0 era stata pari al 71%. I temi ambientali interessano il 73% delle medie imprese meridionali, contro il 79,2% di quelle ubicate in altre aree. Anche se evidentemente la sostenibilità resta tra gli obiettivi più significativi per le medie imprese del Mezzogiorno, in generale le tematiche ad essa legate vengono percepite come meno prioritarie rispetto al resto d’Italia. L’attenzione verso le condizioni di lavoro dei dipendenti, ad esempio, interessa il 78,4% delle medie imprese del Sud (contro l’81,5% di quelle delle altre aree). Il 44% delle medie imprese del Mezzogiorno investirà in processi di co-innovazione entro il 2024 con almeno un soggetto esterno alla propria azienda, contro il 53% di quelle localizzate nelle altre aree. Il 32% punterà sulla collaborazione con le Università per la co-innovazione di prodotti e servizi (contro il 40%), il 3% con i subfornitori (contro il 12%) e il 15% con i clienti (contro il 17%). Le incertezze degli ultimi anni hanno spinto anche le medie imprese meridionali ad affrontare alcuni temi non più rinviabili. L’85,1% di esse ritiene prioritario agire sulla gestione attraverso un rinnovo manageriale o generazionale (contro il 78,4% delle altre aree). Inoltre, il contesto geopolitico ha imposto un ripensamento delle catene di fornitura tanto che, per limitarne i rischi di rottura, il 75,8% delle medie imprese del Mezzogiorno (in linea con le altre aree) ha optato per una diversificazione dei fornitori, incrementandone il numero e preferendo quelli di prossimità. Anche secondo un'analisi svolta da Cerved per conto di Lhh su un campione di oltre 300mila aziende, sono 36mila le imprese italiane che sono riuscite a incrementare, nonostante la crisi e il lungo periodo di incertezza, il numero degli addetti rispetto ai livelli pre-Covid. Si tratta di aziende giovani, per la maggior parte sotto i 50 addetti, presenti in particolar modo nel Nord-Ovest e nel settore dei servizi, con fatturati in crescita già dal 2020 e un profilo evoluto, maggiormente propense all’innovazione, con maggiore digital capability e propensione all’export. Si tratta di realtà che, in controtendenza con l’andamento generale dell’occupazione nel periodo in esame, sono riuscite nel 2021 a incrementare il numero degli addetti rispetto ai livelli pre-Covid. Le aziende che vedono crescere il numero di dipendenti nonostante la crisi pandemica sono per la maggior parte imprese giovani (la metà è nata dopo il 1995 e il 26,8% dopo il 2010), si concentrano prevalentemente tra le imprese tra cinque e dieci addetti (46,6%) e quelle tra 11 e 50 addetti (39,8%). Quasi la metà di esse (il 47%) appartiene alla classe di fatturato tra due e dieci milioni di euro, il 32,8% sono microimprese (le medie e grandi imprese, invece, sono meno numerose tra i campioni della crescita - rispettivamente 15,6% e 4,5%). Il profilo macro-territoriale è piuttosto omogeneo: la capacità delle imprese di accrescere la forza lavoro non dipende dal territorio. Ma il Sud mostra qualche sorpresa: se è nel Nord-Ovest la percentuale più alta di imprese campioni della crescita con il 29,5%, il Mezzogiorno segue con il 27,8%, mentre solo terzo è il Nord-Est con il 21,9%. Fanalino di coda le imprese nel Centro con il 20,8%. La Campania è la terza regione d’Italia per presenza di campioni della crescita con il 9,7%, dopo Lombardia (21,6%) e Lazio (10,6%) e prima dell’Emilia-Romagna, ferma all’8,4%. A livello settoriale, i servizi detengono la maggior percentuale di campioni della crescita (58,3%), mentre è l’industria il comparto che contribuisce maggiormente all’incremento occupazionale.

Assunzioni nel pubblico e nel privato

Nel 2023 ci sarà una crescita dei dipendenti pubblici, grazie alle assunzioni previste dal Pnrr. Ci saranno quasi 36mila dipendenti in più nella pubblica amministrazione oltre il turn over. Lo ha detto il ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. In particolare, si stima che il 2022 e il 2023 saranno gli anni di maggiore espansione, in considerazione delle maggiori assunzioni previste dal Pnrr e dal Documento di Economia e Finanza 2022. Si sottolinea, però, che «delle 175.100 nuove risorse di personale per il 2022 e delle 174.800 per il 2023, rispettivamente soltanto 17.500 e 18.400 unità saranno di expansion demand, mentre le restanti, pari a 157.600 e 156.400 unità, saranno destinate a soddisfare solo il fisiologico turn-over del personale della pubblica amministrazione».

Intesa Sanpaolo ha avviato un piano di assunzioni per attrarre e valorizzare giovani talenti, in ottica di ricambio generazionale e crescita del Gruppo, che prevede 4.600 ingressi entro il 2025, di cui circa 2mila in ambito It e Tech. Nel 2022 la banca è stata riconosciuta tra i migliori datori di lavoro in Italia dal Top Employers Institute e per LinkedIn è la migliore azienda in Italia in cui sviluppare la propria carriera e crescere professionalmente. Intesa Sanpaolo apre così all'esterno l'International Talent Program, iniziativa che fino a oggi ha selezionato più di 500 tra i migliori giovani che già lavorano in banca per inserirli in un circuito di esperienze in Italia e all'estero finalizzato a costituire la leadership della banca di domani.

Il 2023 sarà «un anno di trasformazione» per l’Esa-Agenzia spaziale europea, che mira a diventare più moderna, competitiva e flessibile, con una maggiore attenzione alle richieste del mercato ma anche al welfare dei dipendenti. Si creeranno 200 nuovi posti di lavoro per attuare i nuovi progetti grazie all’aumento di budget deciso nell’ultima Ministeriale. Lo ha detto il direttore generale Joseph Aschbacher. «Vogliamo che l’Esa sia ben posizionata per il futuro: per questo – ha affermato Aschbacher – lavoreremo con gli Stati membri, con i colleghi interni e magari anche con l’aiuto di consulenti esterni per esaminare l’orientamento strategico dell’Esa in modo da affrontare al meglio le sfide del futuro come quella della commercializzazione». Per rendere l’Esa «più dinamica e responsiva», si cercherà di snellire le procedure interne per velocizzare i tempi di realizzazione dei contratti e delle assunzioni. A questo proposito, saranno aperte 200 nuove posizioni per lo staff: il reclutamento del nuovo personale partirà a breve e servirà a implementare tutti i nuovi progetti e a portare avanti quelli già in corso.

Il Gruppo Banca Finint incrementa le assunzioni e le iniziative di welfare a beneficio dei propri dipendenti. Grazie alla sempre maggiore attrattività del Gruppo, nel solo 2022 sono stati 140 i nuovi collaboratori assunti. Anche per il 2023 è previsto un sensibile incremento dell’organico, nell’ordine delle 130 risorse, delle quali circa il 35% verranno reclutate tramite i canali universitari (Career days). Le nuove assunzioni riguarderanno figure su tutto il territorio nazionale, e talvolta internazionale, con anche l’obiettivo di riportare in Italia brillanti profili dopo solide esperienze estere. I principali profili ricercati riguarderanno junior financial analyst, bankers, junior asset manager, risorse strutturate per funzioni di controllo e verranno valutati inserimenti mirati dalle principali realtà della consulenza, dell’investment banking e del servicing in ambito finanziario. Per maggiori informazioni: www.bancafinint.com.

Sono 100 le opportunità di lavoro che si presentano entro l’estate 2023 con la Contrader di Benevento. L’azienda del settore tecnologie digitali, intelligenza artificiale e consulenza Ict & Engineering, infatti, continua a crescere e consolida il suo ruolo dopo essere risultata la prima in Italia per continuità e sostenibilità del tasso di crescita conseguito negli ultimi cinque anni (dal 2016 al 2021). La conferma della continuità e sostenibilità della crescita arriva dai dati di occupazione e fatturato: dal 2016, anno della costituzione, i dipendenti del gruppo sono cresciuti da sei a oltre 250. «Sono felice ed orgoglioso per il prestigioso risultato registrato in questi anni - spiega Sabatino Autorino, fondatore e ceo di Contrader -. È il coronamento di un progetto che va avanti da quasi un decennio, e che ci gratifica profondamente spronandoci ad andare avanti puntando verso mete sempre più̀ ambiziose. Il nostro obiettivo è continuare a crescere e creare valore per il nostro Paese, promuovendo l'innovazione ed un ambiente di lavoro dinamico e collaborativo in cui tutti si sentano incoraggiati a condividere idee, imparare e sviluppare nuove competenze. Abbiamo molto chiare le nostre idee sui programmi di sviluppo del nostro gruppo. Non cerchiamo nuovi clienti quanto piuttosto nuove risorse umane con le competenze adeguate ai nostri programmi di sviluppo e crescita già delineati. Siamo pronti ad assumere entro l’estate 100 nuovi consulenti con queste caratteristiche». Per maggiori informazioni: www.contrader.it.

L’Università di Milano-Bicocca cerca nuovi talenti, diplomati e laureati, da assumere a tempo indeterminato. Dai profili junior a figure esperte, dalle nuove professioni digitali a quelle più tradizionali. In Bicocca c’è posto per data analyst, programmatori ed esperti di tecnologie cloud in grado di sviluppare e gestire servizi per la comunità accademica e garantirne la sicurezza informatica; bibliotecari, archivisti e esperti in campo museale per la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico dell’Università con l’obiettivo, tra gli altri, della creazione di un “Museo diffuso Bicocca”; specialisti in ambito comunicazione e organizzazione di eventi. Neolaureati ed esperti in campo giuridico potranno entrare a far parte del team che in Ateneo si occupa, tra le altre materie, di garantire la privacy dei suoi utenti e di prevenzione e sicurezza sul lavoro. Opportunità anche per chi desidera occuparsi di trasferimento tecnologico, divulgazione scientifica e public engagement, valorizzando i risultati della ricerca multidisciplinare e lavorando fianco a fianco con scienziati, imprenditori e protagonisti dell’innovazione. L’Ateneo necessita anche di figure per la gestione contabile delle unità dipartimentali e per rafforzare il team che si occupa di selezione del personale da impiegare in progetti di ricerca nazionali e internazionali. Per candidarsi è necessario consultare i bandi di concorso attivi e presentare la domanda di partecipazione on line entro le date di scadenza previste dai singoli bandi. Assunzioni a partire da marzo 2023.

Vendor Srl ha aperto una sede a Roma e ha dato il via alla campagna assunzioni. La società di consulenza benefit con sede a Castiglione delle Stiviere (Mantova) che si occupa di progettare soluzioni su misura per massimizzare l’efficienza aziendale, in ambito finanziario, energetico e operativo 4.0, ha infatti dato il via alle selezioni per cinque figure da inserire nelle sue divisioni. Si ricerca in Toscana, Marche e Lazio. La selezione è già aperta per le seguenti figure:

· Project Manager – Consulente Tecnico Finanza Agevolata (due posizioni a Roma);

· Business Developer – Commerciale Finanza Agevolata (una posizione in Toscana, una posizione nelle Marche, una posizione in Lazio). È possibile candidarsi attraverso l’apposita area del sito aziendale.

Hrcoffee, prima startup italiana ad aver adottato lo Statuto della Persona, sta cercando due business developer che avranno come principali attività:

  • Gestione del portfolio clienti
  • Ricerca di nuovi lead
  • Creazione della sale strategy
  • Gestione delle vendite e creazione della reportistica inerente all'offerta e all'andamento della strategia
  • Supporto nelle attività di up-selling e cross-selling su clienti già acquisiti

Tra i requisiti fondamentali invece:

  • Esperienza nel settore Ict e Servizi
  • Esperienza in ruoli analoghi
  • Ottime abilità di comunicazione, negoziazione e approccio consulenziale alla vendita
  • Buona padronanza della lingua inglese e spagnola
  • Flessibilità e spirito di iniziativa
  • Ottima conoscenza del pacchetto Microsoft Office. È possibile inviare la propria candidatura e il cv all'indirizzo email: info@hrcoffee.it. Con una crescita di oltre il 200% rispetto all’anno precedente, Eco Bio Boutique si appresta a chiudere il 2022 con un fatturato che supera i 4milioni di euro ed è alla ricerca di nuove risorse da assumere. Nata come piccola erboristeria nel cuore di Salerno, sono i numeri a raccontare l’ascesa della società beauty tech che, per i suoi prodotti, utilizza ingredienti esclusivamente made in Italy, biologici, 100% naturali e dai packaging eco-sostenibili. Partito nel Duemila con due dipendenti che lavoravano nell'erboristeria, dal 2017, anno in cui il marchio è stato acquisito e rivoluzionato da due giovani imprenditori, Simone Spizzichino e Giacomo Imperiolini, oggi il team è composto da circa 35 risorse. Grazie al connubio innovazione digitale, sostenibilità e attenzione all’ambiente e alla cura della pelle, ed ad un team giovane e dinamico, il brand è letteralmente esploso. In virtù della crescita costante Eco Bio Boutique è sempre alla ricerca di nuove figure, e per il nuovo anno, il marchio è già alla ricerca di nuove risorse, nello specifico di un fotografo professionista, che inserito all’interno del reparto creativo e social, si occuperà della produzione di foto/video indirizzati alla comunicazione visiva aziendale e di un social media manager che affiancato dal direttore marketing, si occuperà della creazione e programmazione del piano editoriale, sia Italiano che estero, creerà contenuti per stories e reel, gestirà influencer e content creators, farà crescere i social del marchio ( Instagram, Facebook, Pinterest, Youtube, TikTok, LinkedIn e Twitter), analizzando costantemente metriche e dati. La sede di lavoro è a Roma e gli interessati possono candidarsi inviando una mail con il proprio curriculum in allegato a job@ecobioboutique.it oppure seguire le indicazioni riportate nella sezione "Lavora con noi" https://ecobioboutique.it/pages/lavora-con-noi.



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