sabato 21 maggio 2022
Più 16% di richieste negli ambiti della Robotica e Energy. Al via la laurea in Supercalcolo. Master in Ingegneria mineraria e Transizione energetica
Aziende a caccia di ingegneri 4.0

Aziende a caccia di ingegneri 4.0 - Archivio

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Negli ultimi due anni, la figura dell’ingegnere si è dovuta reinventare e ha dovuto compiere uno sforzo notevole per aggiornarsi sulle nuove norme di sicurezza, sui nuovi decreti governativi e bonus legati all’edilizia. Alcune ricerche indicano che tra il 2020 e il 2025 il 50% dei profili professionali non saranno quelli di oggi, a causa dello sviluppo tecnologico. E anche gli ingegneri, ovviamente, saranno chiamati ad aggiornare le proprie competenze – tecniche e soft – per trovare soluzioni adeguate, affiancare i clienti e risolvere problemi sempre più complessi. L’ingegnere 4.0 non potrà più essere soltanto un tecnico, ma dovrà diventare un consulente in grado di accompagnare clienti ed aziende in un mercato sempre più dinamico e competitivo. «Negli ultimi tempi, a causa, prima della pandemia e poi grazie all’eco-sisma bonus – spiega Silvia Movio, direttice della divisione Engineering & Manufacturing di Hunters – si sono moltiplicate le opportunità per gli ingegneri. Secondo i dati a nostra disposizione, in particolare, abbiamo notato una crescita del 16% di richieste soprattutto per l’ingegnere robotico, l’ingegnere del machine learning e l’ingegnere energetico. Per questi professionisti ci sono numerosissime possibilità di carriera, in Italia e all’estero, e di guadagno con retribuzioni che vanno dai 40mila ai 50mila euro l'anno».

Ingegnere robotico. Gli ingegneri robotici si occupano della progettazione, della costruzione e del collaudo di robot. Si tratta di un esperto in Robotica, Automazione dei processi e Programmazione. Un ingegnere progetta, costruisce e collauda macchine, programmandole per svolgere una serie di compiti ripetitivi in totale autonomia. Per farlo, si serve dell’Intelligenza Artificiale (AI), sebbene la sua figura professionale esista anche prima della cosiddetta Rivoluzione Industriale 4.0. L’evoluzione della robotica e lo sviluppo dell’AI l’hanno resa una figura chiave per qualunque azienda che desideri innovare. I settori più rappresentati sono quello delle Tecnologie e dei servizi informatici e dell’Automazione industriale. La RAL va dai 40.000 ai 50.000 euro per un Ingegnere dai cinque agli otto anni di esperienza.

Ingegnere del machine learning. Può essere indicato anche come Ingegnere dell’apprendimento automatico o Machine Learning Engineer. Questi ingegneri sono professionisti del settore IT e si concentrano sulla progettazione, la realizzazione e la manutenzione di algoritmi di apprendimento automatico e sistemi di intelligenza artificiale. Si tratta di esperti di Machine learning, Visione artificiale e Reti neurali. I settori in cui operano maggiormente sono quelli delle Tecnologie e dei Servizi informatici, Software, Semiconduttori e Logistica.

Ingegnere energetico. Gli sbocchi professionali per i laureati in Ingegneria energetica sono molteplici. Alle attività di ricerca e sviluppo, di progettazione, collaudo ed esercizio degli impianti e sistemi energetici, si sono affiancate negli ultimi anni numerose occupazioni, connesse alle grandi trasformazioni che l’industria energetica sta vivendo. Le principali competenze associate a questa figura professionale sono incentrate sull'analisi sperimentale e modellistica e sulla progettazione di sistemi energetici di potenza e cogenerativi, macchine per la conversione di energia, impianti termotecnici, processi di trasformazione delle risorse energetiche, tecniche di controllo dell'impatto ambientale di sistemi energetici, sistemi per l'uso razionale dell'energia e per l'impiego di fonti energetiche rinnovabili. Tra i settori in cui sono più richiesti ci sono: gli enti del settore dell'approvvigionamento energetico, le industrie produttrici di componenti per impianti energetici, studi di progettazione di impianti o siti legati all’energetico, imprese specializzate nella produzione di energia.

Laurea magistrale in Supercalcolo

Nasce al Politecnico di Milano il primo corso di laurea magistrale in Italia dedicata al calcolo ad alte prestazioni e alle sue molteplici applicazioni nei diversi domini scientifico-tecnologici: High Performance Computing Engineering, erogato in lingua inglese. Il corso di studi, che accoglierà i primi iscritti nell’autunno 2022, ha un forte carattere interdisciplinare e si pone l’obiettivo di formare ingegneri con una solida preparazione nelle principali tecnologie e architetture informatiche per il supercalcolo, nel quantum computing e nella modellazione matematico-statistica di problemi complessi. Il piano formativo è stato sviluppato in stretta connessione con il mondo industriale e con i centri di supercalcolo, contesti in cui sono sempre più richieste figure altamente specializzate in grado di affrontare lo studio di problemi applicativi ad elevata complessità, dalla sostenibilità energetica alla climatologia, dalla genomica alla medicina e alla farmacologia, dalla chimica alla finanza, dalla biomeccanica computazionale all'aerospazio. Il supercalcolo offre un decisivo vantaggio competitivo nello sviluppo di nuove applicazioni, grazie ai potenti strumenti di simulazione e alla parallelizzazione del carico computazionale sull’hardware ad alte prestazioni, che consente di accelerare fortemente l’analisi di grandi quantità di dati, nonché l’esecuzione di algoritmi di intelligenza artificiale sempre più complessi e sofisticati. La figura multidisciplinare dell’Ingegnere del calcolo ad alte prestazioni che il Politecnico si propone di formare è del tutto nuova nel panorama italiano, sebbene esistano alcuni profili formati in ambito internazionale, ma ancora carenti sulle competenze interdisciplinari essenziali per progettare applicazioni di supercalcolo. Con l’attivazione del nuovo corso di laurea magistrale in High Performance Computing Engineering, il Politecnico di Milano coglie questa sfida e si propone di colmare tale lacuna grazie alla formazione di figure professionali capaci di coniugare le conoscenze più avanzate dell’ingegneria informatica, compresa la computazione quantistica, con le competenze delle scienze matematiche applicate, statistiche e fisiche per affrontare e risolvere problemi complessi emergenti. Info: https://masterhpc.polimi.it/.

I master in Ingegneria mineraria e Transizione energetica

Dopo il successo dello scorso anno, torna l’executive master in Ingegneria mineraria che la Fondazione marmo onlus ha organizzato assieme a Confindustria e al Politecnico di Torino. Il corso partirà a fine settembre 2022 per concludersi a marzo 2023: 16 weekend di lezione, il venerdì e il sabato mattina. È rivolto a ingegneri, geologi e altri laureati in materie tecnico-scientifiche, in possesso di laurea triennale o magistrale. L’executive master forma sui contenuti di base nelle diverse discipline dell’Ingegneria mineraria e anche sui suoi contenuti applicativi, per consentire ai tecnici di ottenere le competenze pratiche di interesse per le imprese minerarie, gli studi di ingegneria e per gli enti pubblici di pianificazione e controllo delle attività minerarie nel settore estrattivo delle pietre ornamentali. In pratica si tratta di sei corsi per un totale di 180 ore di formazione, 120 ore di tirocinio curriculare, lezioni pratiche in cava e negli impianti di lavorazione del marmo a Carrara. Nello specifico i sei corsi riguardano: “Geologia mineraria, giacimentologia, petrografia e caratterizzazione geomeccanica delle pietre ornamentali”, “Arte mineraria: scavi a giorno e in sotterraneo”, “Stabilità delle cave a giorno e in sotterraneo”, “Impianti nei cantieri di scavo a giorno e in sotterraneo”, “Trattamento e lavorazione della roccia” e “La sicurezza delle attività minerarie connesse alle pietre ornamentali”. L’executive master prevede lezioni di professori universitari del Politecnico di Torino e di professionisti del settore. Per informazioni e iscrizioni: https://didattica.polito.it/master/ingegneria_mineraria/2023/intro.

Terna ha invece firmato con le Università degli Studi di Cagliari, Palermo e Salerno l’accordo di collaborazione che sancisce l’avvio formale del Tyrrhenian Lab. Il progetto, per il quale l’azienda guidata da Stefano Donnarumma investirà complessivamente 100 milioni di euro nei prossimi cinque anni, ha l’obiettivo di istituire, in stretta collaborazione con le tre Università, un centro di formazione di eccellenza distribuito nelle sedi delle rispettive città in cui approderanno i cavi del Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino di Terna che unirà la Campania, la Sicilia e la Sardegna, per un totale di 950 chilometri di collegamento e 3,7 miliardi di euro di investimenti. Grazie al Tyrrhenian Lab, Terna prevede, tra l’autunno del 2022 e il 2025, la formazione di più di 150 figure di elevata professionalità alle quali sarà erogato un master universitario di 12 mesi incentrato sullo sviluppo di competenze tecnologiche e strategiche funzionali alla trasformazione digitale e alla transizione energetica del Paese. Con l’avvio dei primi master, Terna metterà a disposizione tre sedi ad hoc a Cagliari, Salerno e Palermo, organizzate con modalità innovative e dotate di strumentazione altamente tecnologica. A pieno regime, nelle sedi del Tyrrhenian Lab lavoreranno almeno 200 persone con un indotto di 1.000 ulteriori professionisti coinvolti.

Il percorso formativo di eccellenza sarà contraddistinto da una forte commistione tra studio in aula, dove le lezioni saranno tenute anche da manager e tecnici di Terna, ed esperienza sul campo, grazie all’opportunità di intraprendere un periodo di stage nella società che gestisce la rete di trasmissione nazionale. Gli studenti, una volta completati i 12 mesi di master, potranno poi essere assunti nelle sedi territoriali Terna delle tre città.


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