sabato 13 settembre 2014
​Debutta la versione plug-in della più venduta tra le Volkswagen. Sportiva e parsimoniosa, buona autonomia e alte prestazioni. Arriva a inizio 2015, a 37.000 euro
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«Benzina, diesel, gas, elettrica e ibrida: Golf oggi è l'unico modello di auto di serie al mondo disponibile con tutte le alimentazioni...». Lo dice con giustificato orgoglio Andrea Alessi, direttore di Volkswagen Italia, di fronte all'ultima arrivata di famiglia. Il marchio tedesco ha celebrato i 40 anni della vettura che continua ad essere la più venduta in Europa  aggiungendo una nuova GT alle storiche GTI e GTD, che nel 1976 e nel 1982 hanno inventato il concetto di compatta sportiva. Si chiama Golf GTE, con l'ultima lettera che richiama evidentemente la sua anima elettrica, sebbene la propulsione sia mista, perché si avvale anche di un motore a benzina.
 
Due anni dopo l'arrivo sul mercato della settima generazione della Golf dunque la gamma si completa con questa hybrid plug-in. Per vederla sul nostro mercato bisognerà aspettare gennaio 2015 e mettere in conto una spesa di circa 37.000 euro. Non pochi in realtà ma a ben vedere è lo stesso prezzo di una GTI o di una GTD a parità di allestimento, che nel caso della versione ibrida è unico e già di alto livello. Troppe tre proposte sullo stesso modello? Può anche essere, ma occorre ricordarsi che qui si parla di un'auto di estremo successo che può assordbile quindi i tre tipi di clientela a cui si riferisce, con la GTI per chi privilegia il piacere di guida, la GTD per gli amanti di sportività e lunghe percorrenze, e ora fa GTE destinata a chi ha riguardio per l'ambiente e non vuole rinunciare nè alle altre peculiarità della Golf nè ai vantaggi riservati a chi guida auto ecologiche.   
 
Il mercato. Alla doppia alimentazione Volkswagen arriva apparentemente in ritardo, dopo cioè parte delle sue concorrenti, e molto dopo le giapponesi. «In realtà - spiega Alessi - già da tempo eravamo pronti per commercializzare l'ibrido, ma solo ora il mercato secondo noi è pronto per accoglierlo al meglio». In effetti, il segmento delle ibride-elettriche in Italia è passato da unaquota dello 0,3% nel 2011 all'1,2% del 2013, con una proiezioneper il 2014 dell'1,5%. I numeri sono ancora piccoli, ma la disponibilità di nuovi prodotti potrà ingolosire tanti potenziali clienti, soprattutto se si tratta di un modello come la Golf GTE, che unisce l'efficienza energetica con un carattere sportivo e un design sempre molto piacevole.
 
Com'è. Luci a led  con fari  a C posizionati nella parte bassa del paraurti, illuminazionme interna e dettagli esterni blu per riconoscerla. Sotto al cofano della nuova GTE c'è un 1.4 turbo benzina TSI da 150 CV che accoppiato alla batteria elettrica complessivamente esprime 204 CV e 350 Nm di coppia, gestiti dal cambio DSG a 6 rapporti. L'accelerazione da 0 a 100 km/h in 7,6 secondi è molto vicina a quella della GTD (7,5 secondi), come la velocità massima (222 contro 230 km/h), ma i consumi sono drasticamente più bassi, a patto che la batteria da 8,7 kWh sia carica. La GTE, infatti, come tutte le plug-in hybrid è influenzata dalla quantità di elettricità immagazzinata negli accumulatori. Uscendo di casa con il pieno di corrente (quasi 4 ore per la ricarica completa) si possono percorrere fino a 50 km senza mai far intervenire l'unità termica (dati Volkswagen, durante il nostro test in condizioni di traffico e percorrenza normale sono stati poco più di 30). A batteria esaurita poi la Golf si comporta come una ibrida classica e consuma in media 4,5 L/100 km. Ma si tratta delle due situazioni estreme, per questo il consumo medio omologato è di 1,5 /100 km (35 g/km di CO2), ottenuto partendo con la batteria carica e guidando in modalità “auto hybrid”, con piccoli e mirati interventi del motoretermico.
 
Come va. Più difficile a dirsi che a farsi, perché questa Golf è davvero facile e amichevole da utilizzare, anche molto piacevole nella guida, in particolare se si preme il pulsante GTE accanto al cambio, che regola il powertrain per avere le massime prestazioni. L'assetto abbastanza rigido è fedele ai geni Gran Turismo, lo sterzo è preciso e negli inserimenti in curva si può sfruttare il freno motore fornito dalla rigenerazione della batteria. Ma questa Golf mantiene anche le doti di auto da famiglia, grazie alle 5 porte e alla piattaforma MQB, che hapermesso di integrare tutti i componenti senza rinunciare all'abitabilità interna e alle sospensioni posteriori multilink; l'unica perdita, rispetto alle altre GT, sono i 108 litri di bagagliaio “rubati” dagli accumulatori, ma viste le caratteristiche globali dell'auto, si accetta volentieril'ammanco.
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