giovedì 20 novembre 2014
​Sette generazioni, 2,4 milioni di vetture vendute in Italia, 600 mila attualmente circolanti: l'icona di Volkswagen ora è anche elettrica o a metano
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Sette generazioni, oltre 30 milioni di unità vendute nel mondo, di cui 2,4 in Italia dove tutt’ora c’è un parco circolante di 600.000 vetture. E quarant’anni portati benissimo. Ha ragione Andrea Calcagni, direttore Marketing di Volkswagen Italia, nel definire la Golf semplicemente “Un’icona”. Soprattutto se si pensa che nel lontano 1974, anno in cui debuttò, la Golf fu lanciata con la pesantissima eredità di bissare il successo del mitico Maggiolino. Obiettivo raggiunto. «I segreti di questo successo – spiega Calcagni – sono sempre stati sicurezza, abitabilità, qualità, valore, handling e piacere di guida».

Così, Volkswagen Group Italia, per festeggiare questo importante compleanno, ha organizzato la giornata “Golf Parade” nella quale, oltre a mettere a disposizione l’intera gamma, ha esposto le 7 meraviglie una a fianco all’altra. Vederle tutte insieme ha fatto un certo effetto, soprattutto perché, come sottolinea Andrea Alessi, direttore di Volkswagen Italia, «ciò significa che circa 60 mila famiglie italiane, uno di questi modelli l’hanno effettivamente posseduto”.

Le prime tre generazioni. La prima Golf esce dalla catena di montaggio di Wolfsburg il 29 marzo 1974 e fu disegnata dal “nostro” Giorgetto Giugiaro. Di Golf di prima generazione ne vengono vendute complessivamente 6,8 milioni di unità. Nel 1976 la famiglia si allarga con l’arrivo della GTI, della GTD e della versione Cabrio. La 2° generazione viene lanciata nel 1983 e per la prima volta debuttano l’ABS, servosterzo e trazione integrale. Il 1987, in Italia, è l’anno record più di 108.000 Golf vendute. La Golf III (1991) apre una nuova era nel campo della sicurezza grazie all’introduzione delle cinture di sicurezza, degli airbag frontali e ial lancio del primo motore 6 cilindri. Ne sono state prodotte 4,8 milioni.
 
Le ultime quattro. Con la Golf IV (1997) diventa di serie l’ESP, debuttano la trazione integrale 4Motion, i motori a  iniezione diretta FSI e, nel 2003, il rivoluzionario cambio a doppia frizione DSG. Con la Golf V (prodotte più di 2,6 milioni) arrivano le 5 stelle EuroNCAP, il DSG a 7 rapporti e, nel 2006, il TSI, il primo motore a doppia sovralimentazione (turbo + compressore volumetrico). Quella di VI generazione (2008), oltre ad essere la prima Volkswagen disegnata da Walter De Silva, è ricordata per il motore TDI passato al common rail. La settima, debutta invece nel 2012 e nel 2013 taglia il fantastico traguardo di 30 milioni di unità vendute. Fra tecnologia, sicurezza e design, la Golf VII si contraddistingue per essere la vettura con la gamma più completa in assoluto: benzina, diesel, metano, elettrico, ibrido plug-In.
 
Per tutti i gusti. Con una gamma così completa (e-Golf, 4Motion, GTD, GTE, GTI, R, Sportvan, TGI e Variant), per il nostro test drive non c’era quindi che l’imbarazzo della scelta. Fermo restando che sono tutte delle Golf con caratteristiche comuni (posizione di guida, visibilità, finiture, dotazione di sicurezza, comfort, sterzo, freni, sospensioni, consumi etc.), abbiamo iniziato con le tradizionali GTI e GTD (quelle che difficilmente il “golfista vero” abbandonerà), le più divertenti dal punto di vista squisitamente prestazionale. Ha sorpreso in positivo la versione GTE, disponibile solo a 5 porte, proposta in allestimento unico con prezzo indicativo di 37.000. La tecnologia ibrida plug-in con motore 1,4 TSI + motore elettrico, con i suoi 240 Cv complessivi e il cambio automatico DSG a 6 rapporti si è dimostrata molto efficiente. Per i “golfisti” più adrenalinici è consigliata la Golf R che, grazie al suo potentissimo turbo high tech TSI da 300 CV, con la versione equipaggiata con il DSG, è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in soli 4,9 secondi.
 
La novità del metano. Per i clienti più attenti ai consumi invece, l’ideale è sicuramente la Golf TGI BlueMotion, quella a metano, contraddistinta da un’autonomia complessiva di oltre 1000 km. Il bello di questa vettura - che sorprendentemente sta già catalizzando su di sè il 30% delle vendite sul totale del modello - è che l’alimentazione a metano, non penalizza assolutamente le prestazioni.
Prestazioni confermate anche per la e-Golf, quella a trazione elettrica, con l’autonomia - dichiarata dalla casa -  di 190 km, l’accelerazione da 0 a 60 km/h in soli 4,2 secondi e velocità massima di 140 km/h (è pur sempre una vettura elettrica). Ma chiedere ad un “golfista vero” di scegliere questa versione, forse è un po’ troppo.
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