martedì 1 novembre 2016
Particolarmente attivi gli under 35 del Mezzogiorno. Mentre le startup innovative sono localizzate soprattutto al Settentrione. I dati dall'indagine di Movimprese e dal report del Mise
La voglia di lanciarsi in un'attività imprenditoriale è più spiccata nel Mezzogiorno

La voglia di lanciarsi in un'attività imprenditoriale è più spiccata nel Mezzogiorno

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Cresce la voglia d’impresa nelle giovani generazioni. Soprattutto nel Mezzogiorno, dove le difficoltà a trovare un posto evidentemente spingono tanti ragazzi a crearsi un lavoro e un futuro professionale da soli. Nei primi 9 mesi di quest’anno, infatti, gli under 35 in Italia hanno avviato 90mila imprese (il 31% del totale delle nuove attività nate nel Belpaese) mentre quasi 40mila aziende, nello stesso periodo, hanno chiuso i battenti. Il saldo, dunque, resta positivo grazie al contributo dei giovani. Il dato è emerso nell'Assemblea dei presidenti delle Camere di commercio italiane che si è tenuta nei giorni scorsi a Rieti. E, come si accennava, l’intenzione di provarci è più marcata al Sud. La fotografia realizzata da Unioncamere-Infocamere nell'indagine Movimprese, segnala il forte contributo dato in molte regioni meridionali da chi è nato dopo il 1981: in Basilicata, Calabria e Molise, le iscrizioni di nuove attività da parte degli under 35 superano il 38% delle iscrizioni totali dei primi 9 mesi dell'anno; in Campania rappresentano il 37,5%, in Sicilia il 36,8% e in Sardegna il 33,6%.

Le startup innovative abitano al Nord

Eppure le startup innovative vengono fondate soprattutto nel Settentrione. Anche in questo caso, il numero è in aumento su scala nazionale: a fine settembre il numero di quelle iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese è pari a 6.363, in aumento di 420 unità rispetto alla fine di giugno (+7,07%). Un’impennata, dunque, c’è stata nel terzo trimestre dell’anno. E la Lombardia è la regione in cui è localizzato il maggior numero. Le startup - si legge nel nono rapporto trimestrale sui principali trend demografici e finanziari realizzato dal ministero dello Sviluppo economico in collaborazione con InfoCamere e UnionCamere - rappresentano lo 0,4% del milione e mezzo di società di capitali attive in Italia (a fine giugno l'incidenza del fenomeno era pari allo 0,38%, a marzo 0,35%). Il capitale sociale delle startup è pari complessivamente a 335,5 milioni di euro, che corrisponde in media a 52,7 mila euro a impresa. Il capitale medio è caratterizzato da un decremento rispetto al trimestre precedente pari al 4,5%, mentre per il complesso delle società di capitali la diminuzione è stata dell'1,2%. Per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività, il 70,52% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese (in particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni: produzione software e consulenza informatica, 29,8%; attività di Ricerca e sviluppo, 14,7%; attività dei servizi d'informazione, 8,1%), il 19,6% opera nei settori dell'industria in senso stretto (su tutti: fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,8%; fabbricazione di macchinari, 3,5%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 2,2%) mentre il 4,4% opera nel commercio. Il tasso di incidenza delle nuove imprese innovative tra le società di capitali è più elevato della media nei comparti dei servizi alle imprese (1,22%) e dell'industria in senso stretto (0,55%).

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