sabato 27 maggio 2017
Attesa per il documento finale, oggi la sessione dedicata all'Africa. Doppio sgarbo di Trump: arriva in ritardo e non ascolta Gentiloni. Lui e Merkel non incontreranno i giornalisti
Mediazione difficile per il finaIe del G7. Sul clima manca linea comune
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La parola d'ordine con cui si apre la seconda e conclusiva giornata del G7 di Taormina è "mediazione". Un termine che evidenzia come su alcuni dei dossier globali più caldi non ci sia ancora una linea comune. Crepe che, se il confronto diventa a due tra Donald Trump e il blocco degli altri leader europei, diventano addirittura fratture. Basti pensare al rispetto degli accordi di Parigi sul clima.

In attesa del comunicato finale, il via ai lavori odierni è dedicato alla sessione "outreach" con l'Africa protagonista. Un appuntamento a cui hanno presto parte i massimi rappresentanti politici di Etiopia, Niger, Nigeria, Kenya e Tunisia. Paolo Gentiloni ha sottolineato l'importanza di poter contare su "una partnership forte" con i Paesi del continente nero. "Va ricordato - ha aggiunto il premier - che il G20 di luglio ad Amburgo (in Germania) avrà una linea di continuità con Taormina e dedicherà un'attenzione particolare all'Africa".

Si segnala inoltre un pesante "doppio sgarbo" di Trump anche oggi. Il primo: il presidente Usa si presenta con mezz'ora di ritardo - dopo quello di dieci minuti di ieri per la foto di famiglia - alla sessione africana. Il secondo: mentre Gentiloni parla (in questa occasione in italiano, invitando gli altri leader ad utilizzare le cuffie per la traduzione simultanea) l'unico a non indossare gli auricolari è proprio il tycoon.

In queste ultime ore si lavora ancora alla stesura del documento che chiuderà la riunione dei potenti. Il programma prevede nel pomeriggio le conferenze stampa di Gentiloni, Macron e del giapponese Abe e del canadese Trudeau. May è ripartita ieri sera per seguire da vicino gli sviluppi dell'attentato di Machester di lunedì notte. Niente incontro con i giornalisti invece per Trump e Merkel, anche per evitare domande scomode dopo le frizioni delle ultime 48 ore. Tra loro, stamattina, solo una stretta di mano. Ma il gelo resta.

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