lunedì 18 giugno 2012
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Barack Obama sfrutterà il vertice del G20 che si apre oggi a Los Cabos per "spingere i leader europei a fare di più per stabilizzare le proprie banche, stimolare la crescita ed impedire che la Grecia travolta dalla crisi del debito possa uscire dall'eurozona". Una mancata soluzione in Europa, sottolineano da Oltreoceano, potrebbe fare precipitare il mondo in una recessione più grave, diventando anche una potenziale minaccia per la rielezione di Obama a novembre.Dalla Casa Bianca si continua infatti a mettere l'accento da settimane sui "venti contrari" che arrivano dall'Europa con cui deve fare i conti con la ostinatamente troppo timida e lenta ripresa dell'economia americana."Ovviamente, la situazione in Europa sarà centrale nell'agenda di Los Cabos, è il rischio dominante dell'economia globale al momento", ha detto il vice Consigliere nazionale di Sicurezza per l'economia internazionale, Mike Froman, che poi ha aggiunto: "La posta in palio è molto alta". Anche per Obama che si trova a vestire gli scomodi doppi panni di leader e candidato presidenziale di una campagna in cui la situazione economica interna è destinata a essere centrale e quanto mai pericolosa.Intanto il premier britannico David Cameron, il presidente francese Francois Hollande, il cancelliere tedesco Angela Merkel, il premier Mario Monti e alti funzionari di Bruxelles hanno avuto una conversazione telefonica con lo scopo di concordare "un messaggio di fiducia verso l'euro" da inviare ai mercati internazionali all'indomani dei risultati delle elezioni greche. Lo ha dichiarato il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, senza fornire ulteriori dettagli, a poche ore dall'apertura del vertice G20 di Los Cabos.La crisi finanziaria globale non ha come unica causa l'Europa, ma è stata generata anche da "una serie di squilibri macro-economici di altri Paesi, con gli Stati Uniti protagonisti": e se i leader europei sono ora impegnati a definire una "road map" per uscire dalla crisi, bisogna prestare un'"attenta attenzione" anche ai "compiti a casa" degli altri paesi. Questo in sintesi il messaggio lanciato dal premier Mario Monti, poco prima dell'avvio ufficiale dei lavori del G20 messicano. Il giorno dopo il voto in Grecia, il capo del governo commenta anche la reazione poco brillante dei mercati, che "non sono convinti che basti l'avvio di una soluzione greca soddisfacente per calmarsi". E infatti, aggiunge, occorre "andare avanti tutti insieme, serve una maggiore integrazione" dal punto di vista, in particolare, dei processi decisionali. I mercati, spiega il premier, "hanno in mente alcuni vizi d'origine sulla costruzione dell'euro che è compito degli europei sanare".
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