mercoledì 15 aprile 2020
Accordo al vertice (virtuale) di ministri e governatori: per 76 nazioni risparmi per circa 20 miliardi di dollari, che possono essere usati per combattere la pandemia
Una donna fa il tampone per il coronavirus ad Abuja, in Nigeria

Una donna fa il tampone per il coronavirus ad Abuja, in Nigeria - Reuters

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I Paesi più poveri del mondo per quest’anno potranno risparmiarsi il pagamento dei debiti. Il G20 ha raccolto l'invito che era arrivato martedì dal G7 per concordare una moratoria a livello mondiale. «Sosteniamo una sospensione temporanea dei pagamenti a servizio del debito per i Paesi più poveri» si legge nel comunicato finale dei ministri finanziari e dei governatori del G20, che si sono riuniti virtualmente sotto la presidenza di turno dell’Arabia Saudita. La moratoria è stata accettata anche dal Club di Parigi, l’organizzazione informale che riunisce le istituzioni finanziarie dei Paesi creditori. Il G20 ha invitato a partecipare a questa operazione anche altri creditori privati, coordinandosi attraverso l’Istituto di finanza internazionale (Iif). L’obiettivo della moratoria è permettere ai governi delle nazioni più povere di investire nel contrasto alla pandemia tutte le risorse che possono avere a disposizione.

Lo stop dei pagamenti inizierà il primo di maggio e terminerà con la fine del 2020, ma c’è un’opzione per una proroga per il 2021, da coordinare con le analisi della Banca Mondiale e del Fondo monetario internazionale. La sospensione dei pagamenti dei debiti riguarda 76 Paesi, di cui 40 dell’Africa Sub–Sahariana, classificati come “a basso reddito” dalla Banca mondiale. Del gruppo fanno parte anche nazioni molto popolose come l’Etiopia (109 milioni di abitanti), la Repubblica Democratica del Congo (84 milioni) e la Tanzania (56 milioni).

Secondo le stime che il ministro francese Bruno Le Maire aveva presentato martedì, la moratoria riguarda pagamenti per complessivi 20 miliardi di dollari verso Stati e istituzioni private. Altri 12 miliardi di dollari di pagamenti potrebbero essere sospesi dalle istituzioni multilaterali, cioè Banca mondiale e Fondo monetario internazionale. Una moratoria anche su questo debito sembra in arrivo: in una nota congiunta, il presidente della Banca mondiale David Malpass e Kristalina Georgieva, direttore del Fmi, hanno accolto la decisione del G20 e si sono impegnati a «sostenere questa azione». Su questo fronte qualcosa si era già mosso negli ultimi giorni. Lunedì il Fondo monetario internazionale ha approvato il taglio immediato dei debiti per 25 degli Stati più poveri, un’operazione da circa mezzo miliardo di dollari. Il 2 aprile la Banca mondiale ha lanciato le prime misure di emergenza, 1,9 miliardi di dollari per 25 Paesi poveri, e si è detta pronta a soccorrere le nazioni più in difficoltà con 160 miliardi di dollari complessivi in 15 mesi.

Nel Messaggio Pasquale prima della benedizione Urbi et Orbi il Papa aveva invitato a mettere «in condizione tutti gli Stati di fare fronte alle maggiori necessità del momento, riducendo, se non addirittura condonando, il debito che grava sui bilanci di quelli più poveri».

Soddisfazione è stata espressa anche da Oxfam Italia, secondo cui "I Paesi del G20, dovrebbero inoltre esercitare una forte pressione sui creditori privati nei loro Paesi, perché si uniscano alla moratoria promossa dai governi. Si tratta di un test di grande solidarietà nei confronti dei contesti più vulnerabili del pianeta a cui nessuno dovrebbe oggi sottrarsi.”




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