lunedì 21 dicembre 2020
La polizia postale ha individuato il 34enne fiorentino Francesco Firano titolare della piattaforma fallita BitGrail come responsabile di una megatruffa a base di criptovalute "nano"
Una macchina informatica per fare mining di criptovalute

Una macchina informatica per fare mining di criptovalute - pxhere

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La polizia postale ha identificato un 34enne di Firenze considerato «l’autore del più grande attacco cyber-finanziario mai compiuto in Italia e uno dei più grandi mai messi a segno nel mondo nel settore delle cryptovalute».
Secondo quanto spiegato dalla polizia, l’uomo, Francesco Firano, è l’amministratore unico di una società ormai fallita che gestiva BitGrail, piattaforma per scambiare bitcoin e altre criptovalute. È stato lui stesso, nel febbraio del 2018, a denunciare che il mese precedente da BitGrail erano state rubate criptovalute XRB (poi chiamate nano) per un valore di circa 120 milioni di euro a circa 230mila investitori.

Le indagini degli investigatori hanno scoperto che in realtà i furti di criptovalute erano iniziati già a giugno del 2017 e BitGrail, unica piattaforma italiana che consentiva lo scambio di Nano XRB, non aveva fatto nulla per rendere più sicura la piattaforma. Decine di migliaia di persone inconsapevoli hanno continuato a iscriversi su BitGrail e scambiare i loro bitcoin con i nano, la cui quotazione nel frattempo passava da 3,17 a 20,45 dollari. Tra dicembre e febbraio gli acquisti di nano su BitGrail sono ammontati a circa 593 milioni di euro in bitcoin.

Tre giorni prima di andare a fare la denuncia, l’uomo ha trasferito sul suo conto personale presso una società basata a Malta 230 bitcoin (che allora valvevano circa 1,7 milioni di euro) incassati dai clienti. A maggio del 2018 ha convertito parte di quei bitcoin in denaro reale prelevando 514mila euro.

L’uomo è accusato di frode informatica, auto-riciclaggio e bancarotta fraudolenta. I suoi conti sono sotto sequestro da quasi due anni. Non è stato arrestato: gli è stata notificata la misura cautelare del divieto di esercitare attività d’impresa e ricoprire uffici direttivi di imprese.

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