giovedì 11 luglio 2019
L'incontro fissato il 15 luglio è «una cosa positiva» per capire come sarà impostata la legge di Bilancio. Unità sindacale dal basso per portare un po' di speranza nelle periferie
Furlan: andremo da Salvini con idee chiare
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L'incontro fissato il 15 luglio tra i sindacati e il vicepremier Matteo Salvini è «una cosa positiva» per capire come sarà impostata la legge di Bilancio. Lo ha detto la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, nel suo intervento conclusivo della Conferenza nazionale organizzativa.
«All'incontro andiamo ben attrezzati - ha spiegato - con una piattaforma importante, con idee poche ma chiare a partire dalla riforma del fisco e su come progettare per il Paese crescita e investimenti».

Il sindacato ha «idee chiare» su come l'Italia possa andare avanti seguendo il valore dell'umanità e mettendo al centro la persona.
«Ci sono tanti modi di lanciare l'unità sindacale: si può partire dalle regole o si può partire insieme portando un po' di speranza» nelle periferie. Secondo Furlan, non c'è «banco di prova migliore per creare l'unità dal basso», che vivere le periferie, respirarle, condividerle e diventare in quelle periferie un elemento di speranza». «Vediamo se l'idea viene colta - ha aggiunto - se possiamo iniziare a ragionare di come i sindacati confederali sanno dare speranza agli ultimi o diventano altra roba, un club di esperti o un'associazione professionale». «Su questo - ha sottolineato - si scommette per il sindacato del futuro. Nelle periferie dobbiamo investire le nostre risorse economiche e umane, la nostra creatività, la nostra umanità, che è quello di cui il Paese ha bisogno». «Occuparsi delle periferie e vivere le periferie significa - ha concluso - che attraverso la contrattazione anche l'innovazione diventa opportunità per dare qualità al lavoro e alle comunità in cui viviamo. Se la contrattazione accompagnata alla partecipazione non crea questa possibilità si creeranno nuove esclusi che andranno ad aumentare la marginalità».

Ripartire dalle periferie urbane, sociali e del lavoro
Ripartire dalle periferie urbane, sociali
e del lavoro, potenziamento delle prime linee, maggior coinvolgimento dei delegati e dei giovani, contrattazione sociale, formazione dei quadri, certificazione e trasparenza nell'utilizzo delle risorse, rivisitazione delle modalità della comunicazione: sono questi alcuni dei nuovi obiettivi strategici sanciti oggi dalla Conferenza nazionale organizzativa della Cisl che si è chiusa a Roma con le conclusioni della leader nazionale Annamaria Furlan e la lettura dei documenti finali approvati dalle tre commissioni.

Una kermesse servita a fare il punto sulla ristrutturazione organizzativa avviata con la Conferenza organizzativa del 2015, dal nuovo regolamento del personale al Codice etico, dalle procedure di trasparenza alla pubblicazione dei redditi dei dirigenti e dei bilanci su tutti i siti dell'organizzazione. Progetti, questi, «ampiamente realizzati», dicono in Cisl ricordando anche l'introduzione di procedure amministrative e contabili omogenee, l'istituzione e valorizzazione di anagrafiche aggiornate e di nuove banche dati, il riparto automatico e la valorizzazione delle risorse del territorio con la scelta di destinarne il 70% a livello locale.

Positivi per il sindacato anche i dati del tesseramento: la Cisl ha 4.050.680 iscritti nel 2018 oltre a 1.763 sedi dove operano 67 unioni sindacali territoriali, 16 federazioni di categoria di prima affiliazione, 20 unioni sindacali regionali (di cui una interregionale). Nelle categorie e nelle strutture territoriali confederali operano circa 36.000 operatori e componenti dei consigli generali di tutte le strutture disseminate nei territori. Di essi il 30,4% è composto da donne ed il 54,4% da persone con una età compresa tra 36 e 55 anni.

Tra delegate e delegati sui luoghi di lavoro e rappresentanti sindacali locali dei pensionati, si possono stimare in poco meno di 100mila le persone che rappresentano la Cisl sui luoghi di lavoro e nel territorio. Se poi si contano tutte le candidate e i candidati nelle elezioni di Rsu e tutti i volontari, questo numero si stima aumenti fino a 250mila militanti.

«Fincantieri, creare le condizioni per far incontrare domanda e offerta»
Secondo Furlan, a proposito dell'allarme lanciato ieri proprio dalla Conferenza nazionale Cisl dall'ad di Fincantieri, Giuseppe Bono, con le sue affermazioni sulla difficoltà a trovare migliaia di lavoratori tecnici, «ha detto una cosa non di poco conto, ha richiamato ad un bisogno estremo della nostra società e del nostro Paese di creare le condizioni» per far incontrare domanda e offerta di lavoro e per «superare la disinformazione e le scelte culturali sbagliate» che contrastano con «i bisogni delle aziende». La segretaria generale della Cisl punta il dito sulla mancanza di investimenti in formazione, sull'orientamento, oltre che sulle «scelte culturali sbagliate» che penalizzano gli istituti tecnici: «Si è instaurato un meccanismo culturale per cui c'è una scuola di serie B che offre un lavoro di serie B, sminuendo il valore del lavoro: anche su questo dobbiamo agire».

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