sabato 1 dicembre 2012
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​Gli insegnanti sono pagati dallo Stato, come nella scuola pubblica, mentre gli enti locali coprono una parte degli altri costi, permettendo così ai singoli istituti perlopiù cattolici di proporre rette accessibili per i genitori. In Francia, contrariamente ai luoghi comuni, le paritarie restano al riparo dagli strali della laïcité, grazie al riconoscimento del diritto d’insegnamento privato come "principio fondamentale".Questa forte garanzia costituzionale suscita ormai un largo consenso repubblicano ed è contestata solo dall’estrema sinistra. In proposito, la prova del fuoco giunse nell’ormai lontano 1984, quando i comunisti entrati al governo indussero l’allora presidente socialista François Mitterrand a tentare maldestramente di annettere le medie e superiori paritarie in un sistema pubblico unico. Per l’esecutivo, l’effetto fu devastante: 2 milioni di manifestanti in piazza, l’Eliseo accerchiato, il governo Mauroy costretto a dimettersi dopo il ritiro precipitoso della bozza.Secondo un principio di massima, la spesa dello Stato per ogni singolo studente dovrebbe essere tendenzialmente identica per gli istituti pubblici e per le paritarie "con contratto d’associazione", l’inquadramento giuridico di gran lunga maggioritario nel privato. Nelle ultime finanziarie nazionali, secondo uno studio recente, la scolarizzazione di ogni studente nel privato è costata circa 3.400 euro l’anno, contro 4.600 euro per la scuola pubblica: una differenza legata soprattutto a certe condizioni più vantaggiose per gli insegnanti nel pubblico.Per i costi di struttura e il personale non docente, i comuni, le province e le regioni finanziano invece le scuole paritarie a un livello equivalente in media a circa un terzo delle spese per la scuola pubblica. Le Regioni hanno così sborsato circa un migliaio di euro per liceale nelle paritarie, contro circa 3 mila nel pubblico.I principali costi sostenuti interamente dalle strutture paritarie sono le attività non iscritte nei programmi ufficiali. Il livello delle rette, dunque, supera raramente un migliaio di euro l’anno. Senza contare che molti istituti calibrano le tariffe in funzione dei redditi. Da anni, lo stato di buona salute delle paritarie francesi è testimoniato dal continuo aumento delle richieste d’iscrizione, sempre superiori ai posti disponibili e dall’espansione di molte strutture. Le circa 9 mila scuole paritarie con contratto (5.500 materne ed elementari, accanto a 3500 medie e superiori) accolgono ormai 2 milioni di studenti, ovvero circa il 17% dei giovani in età scolastica. In più del 90% dei casi, si tratta d’istituti cattolici.
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