mercoledì 1 febbraio 2017
Accordo informale a Bruxelles tra Parlamento, Commissione e Consiglio sui costi all'ingrosso. Era l'ultimo ostacolo all'azzeramento dei costi per telefonare e navigare all'estero
Una turista al telefono ("Lurking", Jeffrey via Flickr https://flic.kr/p/aNwt6M)

Una turista al telefono ("Lurking", Jeffrey via Flickr https://flic.kr/p/aNwt6M)

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La fine del roaming - i sovraccosti per chi usa il telefonino all'estero - dal 15 giugno prossimo è assicurata. Questa notte infatti le tre istituzioni europee coinvolte, e cioè la Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio dell'Unione europea (che rappresenta gli stati membri) hanno trovato un accordo informale sull'ultimo ostacolo, e cioè la questione dei costi all'ingrosso.

Senza una loro riduzione, in effetti, sarebbe stato difficile per le imprese concedere agli utenti la fine dei costi aggiuntivi per l'uso del telefonino in un altro paese Ue. Nel dettaglio, il 15 giugno 2017 il massimale per i prezzi all’ingrosso per i dati scenderà dagli attuali 50 euro a gigabyte a 7,70 euro, e poi dal primo gennaio 2018 il tetto scenderà a 6 euro a Gigabyte, dal primo gennaio 2019 a 4,5, dal primo gennaio 2020 a 3,5, dal 1 gennaio 2021 3 e dal primo gennaio 2022 a 2,50.


Un massimale, quello del 2022, nettamente inferiore a quello o inizialmente proposto dalla Commissione (8,50 euro a Gigabyte). Secondo una nota del Consiglio Ue, comunque, anche così consentirà alle aziende di investire nelle reti di nuova generazione (5G). "Era l’ultimo pezzo del puzzle - ha dichiarato il commissario al Digitale Andrus Ansip - dal 15 giugno, gli europei potranno viaggiare nella Ue senza tariffe roaming e gli operatori potranno continuare a competere per fornire le offerte più attraenti per i loro mercati nazionali".

L'ultimo passaggio che, salvo sorprese, dovrebbe essere ormai una formalità, è il via libera formale da parte del Consiglio Ue e
del Parlamento Europeo.

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