martedì 27 marzo 2018
Dati Eurostat: il 60% dei giovani disoccupati italiani, contro una media Ue del 50%, non è disposto a muoversi per trovare lavoro. Il 98% di quelli che già lavorano l'ha fatto senza spostarsi.
La mobilità quasi inesistente dei giovani italiani ed europei
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Che siano occupati o meno cambia poco: i giovani europei rendono il mercato del lavoro immobile nei fatti e nelle intenzioni, perché chi un posto non ce l’ha spesso non allontanerebbe da casa per trovarlo. E’ un trend europeo, ma che in Italia si fa addirittura più marcato quello che vede gli under 34 indisponibili a spostarsi per ragioni occupazionali.

Il 60% dei giovani disoccupati italiani, contro una media Ue del 50%, non è disposto a muoversi per trovare lavoro e il 98% di quelli che già lavorano (la quota più grande registrata tra i Paesi dell'Unione dove la media è del 90%) hanno trovato occupazione senza bisogno di cambiare residenza. E’ il fermo immagine – è proprio il caso di dirlo – dell’Eurostat sui cittadini italiani ed europei tra i 20 e i 34 in base ai dati del 2016.

Anche lo stare a spasso, molto volte, non è una spinta decisiva. Secondo i dati diffusi dall’ufficio di statistiche comunitario solo il 7% dei giovani disoccupati italiani (contro una media Ue del 12%) è disposto a “traslocare” in un altro Paese dell'Unione per trovare un impiego, quota che sale al 13% (il 17% la media Ue) se la destinazione è un Paese extra-europea e arriva al 20% (21% il dato Ue) se si tratta di spostarsi dentro i confini nazionali.

Neanche la meta da raggiungere riesce a smuovere una gioventù stanziale: il 60% dei giovani italiani non si schioda indipendentemente dal luogo di destinazione. Un dato che colloca l'Italia al sestultimo posto nell'Ue assieme alla Polonia e subito dopo Malta (73%), Olanda (69%), Cipro (68%), alla Romania (63%) e alla Danimarca (62%).

L'altra indicazione che emerge dallo studio dell'istituto di statistica europeo è che mediamente nell'Unione solo l'un per cento dei giovani occupati ha trovato lavoro spostandosi in un altro Paese Ue mentre l'8% si è dovuto spostare all'interno dei confini nazionali.

L’Eurostat rileva infine che in generale la propensione alla mobilità è più altra tra i giovani disoccupati con un livello di educazione scolastica maggiore: all'interno di questo gruppo il 23% è pronto a traslocare all'interno del suo Paese pur di lavorare e il 16% è pronto a spostarsi in un altro Paese dell'Unione.

L'altra indicazione che emerge dallo studio dell'istituto di statistica europeo è che mediamente nell'Unione solo l'un per cento dei giovani occupati ha trovato lavoro spostandosi in un altro Paese Ue mentre l'8% si è dovuto spostare all'interno dei confini nazionali.




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