giovedì 19 settembre 2019
L'aumento complessivo medio nel triennio è di 120 euro per circa 40mila addetti. Soddisfatti sindacati e Confindustria Energia
Rinnovato il contratto fino al 2021
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Dopo quasi nove mesi di trattative e uno sciopero nazionale di otto ore, nella tarda serata di ieri, tra Confindustria Energia e i sindacati di categoria Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil è stata siglata l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto di lavoro dal 1 gennaio 2019 al 31 dicembre 2021 del settore energia e petrolio (più di 40mila i lavoratori interessati, dipendenti da 34 imprese, tra cui il Eni, Snam Rete Gas, Saipem, Esso, Lukoil, Saras), scaduto il 31 dicembre 2018.

L'aumento complessivo (Tec) - si legge in una nota dei sindacati - secondo i dettami dell'accordo interconfederale sulla contrattazione del 9 marzo 2018, sarà di 120 euro nel triennio. «Con questo contratto abbiamo voluto difendere il nostro modello contrattuale - commentano soddisfatti Marco Falcinelli, Nora Garofalo, Paolo Pirani, segretari generali di Filctem, Femca, Uiltec - tale da mettere a riparo e salvaguardare il reddito dei lavoratori. Finalmente un contratto che favorisce i giovani lavoratori sul piano normativo e previdenziale».

L'intesa prevede un aumento medio sui minimi (Tem) di 90 euro (categoria 4.3) diviso in tre tranche così
ripartite: 25 euro da ottobre 2019; 35 euro da ottobre 2020; 30 euro da luglio 2021. Novità contenuta nel modello - prosegue la nota - è l'introduzione dell'Edr (Elemento distinto della retribuzione) di due tranche così ripartite: 15 euro da gennaio 2020; 10 euro da gennaio 2021. L'accordo prevede che al termine
della vigenza contrattuale ci si incontrerà per fare una verifica complessiva tra inflazione programmata e quella realizzata tenendo conto però dell'andamento complessivo del settore. Sul fronte del welfare contrattuale sono previsti, inoltre, incrementi sulla previdenza complementare "Fondenergia" (5 euro).

Per far fronte ai cambiamenti economici, produttivi e tecnologici del settore - prosegue la nota - è stato rafforzato il sistema delle relazioni industriali nei due livelli contrattuali e sono stati ampliati i compiti dell'osservatorio nazionale in merito soprattutto a formazione e partecipazione.

Sul tema dell'Hse (salute, sicurezza e ambiente) viene istituito, in via sperimentale, il delegato (Rlsa) di sito per le aree industriali complesse con il compito, tra gli altri, della verifica dell'applicazione delle nuove normative e di comunicazione e dialogo con il territorio: la volontà, spiega la nota, è di salvaguardare i diritti previsti dalla legislazione vigente e la promozione e il rispetto delle condizioni di salute di sicurezza anche nelle aziende in regime di appalto e subappalto. Infine, «importante - prosegue la nota - la decisione di realizzare un fondo, il terzo del settore, dedicato alla solidarietà bilaterale per promuovere lo sviluppo
dell'occupazione, gestire l'invecchiamento attivo dei lavoratori, ricambio occupazionale e promuovere politiche di innovazione». L'ipotesi di accordo stipulata - fanno sapere i sindacati - sarà unitariamente e immediatamente sottoposta all'approvazione delle assemblee dei lavoratori.

Confindustria Energia esprime profonda soddisfazione per l'intesa che rappresenta una riscrittura quasi integrale del testo aggiornando e semplificando l'intero impianto normativo e salariale, considerando inoltre le nuove tematiche sociali e gli effetti legati alla transizione energetica. Il rinnovo incide profondamente sull'inquadramento separando nettamente il sistema classificatorio da quello della valutazione delle performance individuali e rivoluziona entrambi.

«Una bella notizia il rinnovo del contratto molto innovativo per i lavoratori dell'energia e del petrolio. Complimenti alla Femca Cisl ed agli altri sindacati di categoria. Si tutelano le retribuzioni, si introducono nuove tutele,valorizzando il ruolo centrale del lavoro in questo settore produttivo importante per il Paese». Lo scrive su twitter la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan.

«Profonda soddisfazione per l'intesa» per il rinnovo contrattuale del settore energia viene espressa
in una nota da Confindustria-Energia. L'accordo - spiega l'associazione datoriale - «rappresenta una riscrittura quasi integrale del testo aggiornando e semplificando l'intero impianto normativo e salariale, considerando inoltre le nuove tematiche sociali e gli effetti legati alla transizione energetica. Tra gli elementi innovativi, il nuovo sistema di valutazione dell'apporto professionale, evoluzione del sistema Crea rappresenta un autentico salto paradigmatico nel panorama contrattuale italiano».

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