venerdì 5 maggio 2017
Secondo uno studio di Legambiente l'economia della bici in Italia vale 6,2 miliardi di euro. Bolzano e Pesaro le città più "bike friendly" del Paese.
In giro in bici a Bologna (via Flickr https://flic.kr/p/iYkV63)

In giro in bici a Bologna (via Flickr https://flic.kr/p/iYkV63)

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L'Europa sta riscoprendo la bicicletta. Senza diventare capitali delle due ruote a pedali come Amsterdam o Copenaghen nell'ultimo decennio tante città europee si sono organizzate per agevolare gli spostamenti urbani in bici, che riducono il traffico e l'inquinamento. L'Italia ha tanto guadagnarci. Intanto perché con 2,3 milioni di biciclette costruite nel 2015 il nostro Paese è il primo produttore europeo, davanti alla Germania (2,2 milioni) e alla Polonia (1,2 milioni). E poi perché la diffusione delle biciclette porta concreta crescita economica nel Paese.

Gli ecologisti di Legambiente, assieme al circuito di eventi ciclistici VeloLove e la rete di progetti Grab+, hanno presentato al Bike Summit di Roma il 1° Rapporto sull'economia della bici in Italia e sulla ciclabilità nelle città. Uno studio in cui fanno i calcoli su quanto vale l'economia della bicicletta nel nostro paese, arrivando al totale di 6,2 miliardi di euro.


È un conto, quello di Legambiente, che include dati oggettivi e stime. Sono dati oggettivi i 2 miliardi di valore del cicloturismo in Italia e gli 1,16 miliardi del mercato della bici. Il resto sono stime sui preziosi benefici delle due ruote: benefici sanitari in generale (1,05 miliardi), benefici per la salute dei bambini (960 milioni) e poi riduzione dei costi sociali dei gas serra (428 milioni), riduzione dell'assenteismo (193,2 milioni), risparmi di carburante (127,3 milioni) e contenimento di costi in infrastrutture (107 milioni). Il resto comprende qualità dell'aria, contenimento dell'impatto del rumore.

Lo studio va anche a guardare se le città italiane si sono organizzate per ospitare un crescente numero di ciclisti. Arrivando alla conclusione che "le città italiane bike friendly sono ancora una minoranza" nonostante "in 7 anni le ciclabili siano cresciute del 50%: spesso, però, sono costruite senza criterio o sono isolate, fattori che non ne favoriscono l'utilizzo".


Pesaro e Bolzano sono le città più bike friendly nella classifica di Legambiente, città dove circa un abitante su tre pedala per raggiungere il luogo di lavoro o di studio e il 28% della domanda urbana di mobilità è soddisfatto dalla bici. Tra le 12 città a prova di bici Ravenna, Reggio Emilia, Treviso e Ferrara dove dal 22% al 27% di abitanti la usano ogni giorno, poi Cremona, Rimini, Pisa, Padova, Novara e Forlì (15%). Delle grandi città, si distingue Milano (6%); a Roma solo 5 su mille usano la bicicletta.

Ma come ha fatto Pesaro a raggiungere i posti alti della classifica? "Innanzi tutto aver pensato, già 10 anni fa, le ciclabili come infrastrutture del benessere - ha spiegato Matteo Ricci, sindaco di Pesaro - e aver pensato che, in una città media come Pesaro di 100mila abitanti, la bicicletta poteva essere la nostra metropolitana. Per questo abbiamo costruito la bicipolitana, una rete di 86 km di ciclabili che arriverà a 100 km che è diventata per noi non solo una grande infrastruttura di salute e ambientale ma anche economica".



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