venerdì 17 novembre 2017
Nei prossimi anni previsti rendimenti più bassi rispetto al periodo pre-crisi
Azioni e obbligazioni, ecco come cambieranno gli investimenti
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I primi mesi del 2017 hanno registrato una performance positiva in tema di crescita economica; il commercio è in espansione e l'inflazione è aumentata. Nei mercati finanziari quasi tutti gli attivi hanno conseguito risultati positivi grazie soprattutto all'abbondante liquidità immessa dalle banche centrali. La ripresa è ciclica, in gran parte sostenuta dalla liquidità.La verità scomoda è che i problemi dell'economia mondiale ad oggi non sono stati ancora risolti. Il debito elevato limiterà gli investimenti e la crescita della produttività. I consumi, causa l'invecchiamento della popolazione si ridurranno; mentre la disoccupazione, mantenendo i redditi stagnanti, indebolirà la domanda.Le tensioni internazionali causate da Russia, Cina, Stati Uniti sono non trascurabili fattori di rischio. Ne consegue che per i prossimi anni la crescita sarà moderata. La politica monetaria continuerà a divergere, con tassi in aumento negli States ed espansione monetaria in Europa. Quando le banche cominceranno a far diminuire la liquidità la divergenza tra i deboli fondamentali e le valutazioni del mercato potranno provocare una correzione.

Nel lungo termine i fondamentali economici incideranno sul valore delle attività finanziarie: la maggior parte degli investimenti conseguirà rendimenti più bassi rispetto al periodo pre-crisi poichè la crescita rimarrà al di sotto del potenziale limitando gli utili societari. Nei prossimi anni quindi portafogli meno convenzionali avranno probabilmente un rendimento più appetibile rispetto a portafogli convenzionali più liquidi ma più volatili. L'atteggiamento dell'investitore dovrebbe prevedere un profilo di rischio basso, privilegiando la protezione del capitale, una minore volatilità (accettando minori rendimenti), un orizzonte temporale di lungo termine. Sarà fondamentale aumentare gli investimenti alternativi identificando opportunità nel segmento immobiliare. Il portafoglio dovrebbe comunque privilegiare titoli azionari e obbligazioni, rispetto a materie prime e contante. Il mercato azionario ha raggiunto nuovi massimi; in più agli investitori istituzionali mancano valide alternative per cui continueranno ad investire in titoli azionari.

Nei paesi più industrializzati la liquidità disponibile nelle casse aziendali sosterrà l'acquisto di azioni proprie. Per quanto riguarda invece il mercato obbligazionario i prezzi delle obbligazioni sono destinate a ridursi e i rendimenti a salire, spinti da un aumento del deficit fiscale e dai differenziali di crescita (l'economia statunitense crescerà più rapidamente delle altre). Ciò premesso l'investimento obbligazionario dovrebbe seguire una strategia di investimento a lungo termine. Gli investimenti alternativi devono equamente essere divisi tra investimenti nei mercati immobiliari (real estate, in particolare immobili di pregio sottovalutati dal mercato e proprietà che devono essere vendute con estrema urgenza in regioni in rapida crescita) e in quelli di private equity.(soprattutto aziende sottovalutate con flussi di cassa positivi).

funzionario di banca, area Corporate

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