giovedì 26 febbraio 2015
Banche diverse. Da Udine a Ostuni. Con progetti innovativi le Bcc sostengono le economie dei loro territori.
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In Friuli-Venezia Giulia è stato "regalato" ad alcuni giovani uno spazio fisico dove avviare la propria start-up. Nel cuore della Maremma, è stata costruita la prima filiale completamente autonoma dal punto di vista energetico. Mentre in Puglia, ad Ostuni, sono state riqualificate alcune aree dello splendido Parco regionale delle Dune Costiere.Le protagoniste di queste iniziative sono tre banche di credito cooperativo rispettivamente del Nord, del Centro e del Mezzogiorno. Ovvero quelle realtà che, se venisse confermata l’ipotesi di riforma (al momento solo ventilata) del governo, rischierebbero di essere penalizzate nella loro identità e nella loro mission. Queste storie sono tre esempi concreti di cosa significhi davvero sostenere l’economia reale e prestare attenzione alle esigenze del territorio.Partiamo dalla Bcc di Manzano (a pochi chilometri da Udine) che nel 2013 ha avviato il progetto "Factory Banca". «All’interno dello storico palazzo Moretti di Udine, quello della birra, dove è stata aperta una nostra filiale, abbiamo trasformato alcuni spazi inutilizzati in un laboratorio per ragazzi che avevano in cantiere un progetto innovativo e per un gruppo di neo professionisti dell’architettura», racconta il direttore generale Angelo Zanutto. «I giovani selezionati hanno avuto l’opportunità di ricevere formazione e sviluppare la loro idea imprenditoriale per un anno, prima di vedere se riuscivano a camminare con le loro gambe e aprirsi una sede. Adesso i primi partecipanti sono stati sostituiti da un secondo gruppo di ragazzi – prosegue Zanutto –. Molti di loro hanno già avuto successo, in particolare due under 35 esperti di nuove tecnologie che hanno brevettato un’apparecchiatura in grado di far ricaricare gli smartphone nei luoghi pubblici e in totale sicurezza. Adesso hanno stipulato accordi commerciali anche con la Finlandia». «Un istituto di credito dovrebbe avere tutto l’interesse a dare una mano a chi mostra il coraggio di volersi lanciare in un’attività imprenditoriale – sostiene il dg –. Perché se aiuti un imprenditore agli esordi è molto probabile che quella persona ti continuerà a essere fedele anche quando la sua azienda si sarà sviluppata».Il rapporto di fedeltà e fiducia è anche quello che lega la filiale di Braccagni della Banca della Maremma ai 1.500 abitanti di questa frazione del comune di Grosseto. In questo angolo di Toscana, infatti, già da sei o sette anni c’è la sede bancaria più green d’Italia. «È un edificio progettato per essere a emissioni zero che permette un forte risparmio energetico ed economico» dice con orgoglio il direttore generale della Banca della Maremma, Giancarlo Ciarpi. Ma che quella di Braccagni sia molto più di una semplice banca, lo dimostra anche il fatto che il secondo piano della sede è stato messo a completa disposizione delle associazioni e delle onlus locali. «Possono accedere a una sala riunioni indipendente anche al di fuori degli orari di sportello – spiega Ciarpi –. E tutti i cittadini possono utilizzare pure il giardino della banca per organizzare feste all’aperto o pic-nic, visto che c’è anche il barbecue».Si è concentrata sul "verde" anche la Bcc di Ostuni, che collabora da diversi anni con il Parco regionale delle Dune Costiere. Oltre ad aver realizzato la cartellonistica (le indicazioni per le aziende a Marchio Parco), supporta le imprese che si occupano della gestione, della manutenzione e della valorizzazione dell’area protetta. «Sono operazioni tipiche della nostra natura (è proprio il caso di dirlo) di essere banche cooperative e non speculative – commenta il presidente della Bcc, Francesco Zaccaria –. Recentemente abbiamo contribuito anche alla riqualificazione paesaggistica e naturalistica dell’ex cava di Pezza Caldara al fine di renderla fruibile a scolaresche e piccoli gruppi per attività didattiche». Lo spirito di servizio della banca nel rispondere prontamente ai bisogni della popolazione locale, è stato dimostrato anche due anni fa, quando nella frazione di Montalbano di Fasano (Brindisi) chiuse l’unica filiale di un istituto di credito tradizionale presente. «Tremila abitanti furono lasciati senza servizi bancari. È il motivo principale per cui abbiamo deciso di aprire una filiale anche là».
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