venerdì 22 dicembre 2017
Il valore della più famosa criptovaluta si è ridotto del 26% in un giorno solo e del 30% rispetto ai massimi toccati domenica scorsa. È lo scoppio della bolla?
Foto Ansa

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Sono giornate come quella di oggi a ricordare ai piccoli risparmiatori che si sono lasciati suggestionare dal sogno di diventare milionari comprando i bitcoin quanto possa essere pericoloso andare a giocare con la criptovaluta inventata da Satoshi Nakamoto. La settimana aperta che si è aperta con il nuovo record delle quotazioni – quei 20mila dollari raggiunti domenica scorsa – si sta chiudendo con una brutta caduta.

Dopo avere perso in media mille dollari al giorno tra lunedì e giovedì ieri la quotazione del bitcoin è precipitata: sulla piattaforma Bitfinex, la principale borsa di scambio dei bitcoin, la valuta virtuale ha aperto a 15.795 dollari ed è scivolata fino a un minimo di 11.160 dollari, con una perdita di oltre 4.600 dollari. Il minimo toccato ieri rappresenta una caduta del 30% rispetto al prezzo di apertura e del 44% rispetto ai massimi toccati domenica. Certo, rispetto a gennaio siamo ancora sopra del 1100%.

La caduta è stata seguita da un rimbalzo che ha riportato il bitcoin vicino ai 13.400 dollari e da una seconda discesa, che li ha rispediti poco sopra quota 12mila. La volatilità è massima, gli scambi fra i trader sono numerosi. Anche per le altre criptovalute come l’ethereum o il bitcoin cash è stata una giornataccia. Qualcuno, come il premio Nobel per l’Economia del 2009 Paul Krugman ha esultato per quello che sembra lo scoppio della bolla delle valute virtuali.

Ma non è detto che la caduta riprenda nei prossimi giorni. Così come allo stesso tempo niente impedisce alla quotazione della criptovaluta più famosa di tornare verso quota mille dollari, dove si trovava all’inizio dell’anno. D’altra parte il bitcoin ha messo a segno altre pesanti cadute quest’anno: a settembre è caduto del 40% in meno di un mese, passando a 4.979 a 2.972 dollari, a novembre ha perso il 30% in quattro giorni, scendendo da 7.888 a 5.555 dollari.

Nulla è scontato, quando si tratta di bitcoin. Le quotazioni della moneta virtuale ideata da Satoshi Nakamoto sono puramente speculative, prive di legami con l’attività economica reale. Quindi si muovono in autonomia, spinte dalle aspettative e dalle scommesse dei trader sui soldi reali che altre persone saranno disposte a scambiare con la criptovaluta.

È una pura scommessa, più che un investimento. Per questo anche il tentativo di portare gli scambi su piattaforme meno selvagge delle borse senza regole su cui si scambiano i bitcoin non è servito a frenare la volatilità. I futures sui bitcoin lanciati a dicembre dalle borse americane Cboe e Cme si sono mossi disordinatamente accompagnando la caduta delle quotazioni senza regole.




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