martedì 5 giugno 2012
L'allarme lanciato dalla magistratura contabile contenuta nel rapporto 2012 sul coordinamento della finanza pubblica, nel quale si precisa che "gli sgravi necessari per riportare a livello europeo il prelievo sui redditi da lavoro e da impresa, dovrebbero aggirarsi attorno ai 47 miliardi di euro".​
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"Il pericolo di un avvitamento deve essere attentamente monitorato, disinnescando il circolo vizioso in cui si potrebbe rimanere intrappolati". Lo sottolinea la Corte dei Conti nel Rapporto 2012 sul coordinamento della finanza pubblica. L'elevata pressione fiscale, osserva la Corte, rischia inoltre di generare "impulsi recessivi". Il 2011, si legge ancora, "ci ha consegnato la realtà di un sistema impositivo ancora distante dal modello europeo: segnato dalla coesistenza di un'elevata pressione fiscale e di un elevatissimo tasso di evasione".Servono circa 47 miliardi di euro di sgravi fiscali per riportare il prelievo sui redditi alla media europea. È l'indicazione della Corte dei Conti contenuta nel rapporto 2012 sul coordinamento della finanza pubblica, nel quale si precisa che "gli sgravi necessari per riportare a livello europeo il prelievo sui redditi da lavoro e da impresa, dovrebbero aggirarsi attorno ai 47 miliardi di euro (38 per i redditi da lavoro e 9 per quelli dell'impresa)", sempre che gli altri paesi non abbiano nel frattempo ritoccato al ribasso i relativi livelli di tassazione.Alla fine del 2010 - rileva la magistratura contabile - "il nostro paese si collocava al primo posto in Europa nelprelievo gravante sui redditi da lavoro (con il 42,6%), al secondo posto in quello sui redditi d'impresa (27,4%), al quindicesimo posto (con il 16,8%) nel prelievo sui consumi. Al settimo posto, infine, quanto a quota di gettito complessivo derivante dalla tassazione patrimoniale.
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