martedì 5 maggio 2020
I giudici di Karlsruhe: se la Bce non giustificherà la strategia rispetto al suo mandato, la Bundesbank non partecipi al piano di acquisto titoli. La Bce: faremo tutto il necessario
La Banca Centrale europea

La Banca Centrale europea - Ansa

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Per la prima volta la Corte costituzionale tedesca si è espressa contro il piano di acquisti di titoli di Stato della Banca centrale europea.

I giudici di Karlsruhe hanno accolto buona parte delle istanze di un gruppo di imprenditori ed economisti tedeschi che da anni contesta l'espansione monetaria della Bce. In particolare, questo gruppo aveva fatto ricorso contro il Pspp, il piano di acquisti di titoli di Stato nell’ambito del Quantitative easing che la Bce ha lanciato il 4 marzo del 2015. Il ricorso contestava essenzialmente la violazione dei principi di finanziamento monetario degli Stati e di conferimento dei poteri all’Unione europea previsti dalle leggi comunitarie.

Andrea Voßkuhle, presidente del Secondo Senato della Corte costituzionale tedesca

Andrea Voßkuhle, presidente del Secondo Senato della Corte costituzionale tedesca - Bundesverfassungsgericht

Secondo la Corte, il governo federale e il parlamento tedesco hanno violato la Costituzione tedesca quando hanno deciso di non opporsi alla decisione della Bce sul lancio del Quantitative easing e quando non sono intervenuti per assicurarsi che il programma garantisca proporzionalità negli acquisti di debito dei diversi Stati. I giudici tedeschi specificano che a loro giudizio la Corte di giustizia europea, che lo scorso 11 dicembre aveva respinto il ricorso, era andata oltre i suoi poteri. I giudici tedeschi chiariscono anche che questa decisione non riguarda le misure che la Bce ha introdotto per contrastare il coronavirus: quindi il Pepp, il piano di acquisti da 750 miliardi di euro partito a marzo, è salvo (almeno fino a quando non arriverà un ricorso "su misura").

La sentenza della Corte costituzionale obbliga la Bundesbank, dopo un periodo di tre mesi necessario a coordinarsi con le altre banche centrali europee, a non partecipare più nell’esecuzione del piano Pspp e a presentare un piano per la vendita dei titoli già acquistati, «a meno che il consiglio direttivo della Bce adotti nuove decisioni che dimostrino in modo comprensibile e sostanziale che gli obiettivi di politica monetaria perseguiti dal Pspp non sono sproporzionati riguardo gli effetti politici ed economici che risultano da questo programma».

Il Pspp della Bce prosegue da oltre cinque anni, oggi nel Bilancio della Banca centrale ci sono 2.189 miliardi di euro di titoli di Stato dei Paesi della zona euro. Di questi, 534 miliardi sono titoli di Stato tedeschi, 452 miliardi sono titoli di Stato francesi e 393 miliardi sono titoli di Stato italiani.

Con una nota diffusa in serata, la Bce ha comunicato che «prende atto» del giudizio dei giudici tedeschi, aggiungendo che il consiglio direttivo rimane «pienamente impegnato a fare tutto il necessario nell'ambito del suo mandato per assicurare che l'inflazione aumenti a livelli coerenti con il suo obiettivo a medio termine».

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