martedì 5 marzo 2019
L'obiettivo della bergamasca "Pandemonium" è creare un ponte tra generazioni ma anche integrare i giovani che vengono da altri Paesi
Con il teatro in cooperativa sul palco sale l'integrazione
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Un modello a misura di persona. Fondata nel 1919, Confcooperative ispira la sua azione alla Dottrina sociale della Chiesa e in particolare «ai valori di solidarietà economica e sociale». Il prossimo 16 marzo l’associazione sarà ricevuta da papa Francesco in un’udienza privata alla quale parteciperanno settemila cooperatori provenienti da tutte le Regioni. In vista dell’appuntamento, raccontiamo alcune esperienze significative nei diversi settori, a partire dalla Cultura.

Avvicinare bambini e adolescenti al teatro. Attraverso spettacoli classici ma 'rivisitati' in chiave moderna, laboratori e corsi nelle scuole. La cooperativa Pandemomium diretta da Mario Ferrari ha sede a Bergamo ma opera su tutto il territorio nazionale e non solo. Il suo 'Cubo Magico' ad esempio è andato in scena in Egitto qualche anno fa quando per la prima volta è stato organizzato un festival del teatro internazionale per ragazzi. Pandemonium è stata fondata nel 1988 da alcuni artisti in occasione del 'Ray Bradbury festival' manifestazione nella quale per la prima volta sono state prodotte e rappresentate opere teatrali e non del maestro americano di letteratura 'fantasy'. Le produzioni oggi spaziano dal comico al drammatico in quello che viene definito un teatro di 'confine' tra diversi territori, uno spazio dove si parlano più lingue. Anche in senso letterale. «I nostri destinatari sono i bambini, gli adolescenti, le famiglie e le scuole», sottolinea Ferrari, lamentando in Italia un certo ritardo culturale nel vedere l’arte e lo spettacolo come parte indispensabile della formazione dei giovani. «La nostra attività è molto articolata, accanto alla produzione di spettacoli ospitiamo molte compagnie in tournée. Proponiamo iniziative per le scuole, le famiglie, laboratori teatrali sempre indirizzati ai ragazzi sia dentro la scuola all’interno dei piani di studio, sia in orario extrascolastico. Siamo stati tra i primi a promuovere la lettura ad alta voce negli anni ’90, sembra che tutti la possano fare ma è un linguaggio molto difficile».

L’obiettivo della cooperativa, che è composta da 25 persone, è quella di creare un 'ponte' tra generazioni ma anche di integrare i giovani che arrivano da altri Paesi. «Noi li consideriamo cittadini e spettatori di oggi, nelle scuole possiamo vedere come l’integrazione sia in realtà molto più facile di quello che si pensa » spiega Ferrari. Per i più piccoli vengono messe in scena fiabe dalle quali trarre un insegnamento tramite la morale, ma anche il recupero di alcuni miti greci, ad esempio con lo spettacolo 'Girogiro mito'. Un altro grande classico è 'Cappuccetti matti' una rivisitazione declinata con tanti linguaggi diversi di una delle fiabe più amate dai bambini. Per i ragazzi più grandi invece si affrontano anche temi di attualità come la storia del 'Pugile zingaro', un pugile tedesco che divenne un grandissimo eroe ma morì in un campo di concentramento, che viene messo in scena in occasione della Giornata della memoria. C’è poi lo spettacolo 'Olocausti' che affronta il tema delle persecuzioni meno conosciute, dall’Istria alla Cambogia. «La nostra idea di fondo è che l’arte e la cultura non sono effimere, danno delle emozioni che durano tutta la vita – afferma Ferrari –. Ci fa particolarmente piacere vedere a teatro quei bambini che trent’anni fa assistevano ai nostri primi spettacoli venire adesso insieme ai figli». Importante anche all’aspetto sociale: gli attori del nucleo storico di Pandemonium hanno condotto esperienze teatrali nel carcere di Bergamo e presso le strutture impegnate nell’area del disagio sociale. E spesso si creare delle collaborazioni con altre cooperative per avvicinare al teatro persone in difficoltà.

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