lunedì 23 marzo 2020
Il governo ha esteso l'accesso al fondo di solidarietà anche agli autonomi. Ma ci sono condizioni da rispettare e bisogna aspettare il modulo di richiesta
Balconi e finestre di un condominio

Balconi e finestre di un condominio - Paul Brennan - Pixabay

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Per molte delle famiglie che a causa della crisi economica causata dall’epidemia del Covid-19 si trovano in difficoltà a pagare le rate del mutuo c’è la possibilità di accedere al fondo di solidarietà.

Con le vecchie regole, il Fondo di solidarietà mutui prima casa, istituito con la finanziaria del 2008 e operativo dal 2013, permetteva di sospendere il pagamento delle rate del mutuo sulla prima casa per due volte e per un massimo di 18 mesi complessivi a chi aveva perso il lavoro, era diventato non autosufficiente a causa di un handicap o era morto (in questo caso il fondo poteva aiutare gli eredi).

Il governo ha cambiato le regole con i due decreti di emergenza anti-coronavirus. Con il primo, quello del 2 marzo, l’accesso al fondo è stato allargato, anche ai lavoratori dipendenti che non hanno perso il lavoro ma hanno subito la «sospensione del lavoro o riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno trenta giorni».

Con il secondo decreto, quello del 17 marzo, l’accesso al fondo è stato esteso per 9 mesi anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che a causa delle misure restrittive hanno avuto un calo del fatturato di almeno il 33% dopo il 21 febbraio del 2020.

Il fondo però non è per tutti: vale ovviamente solo per la prima casa e si applica solo ai mutui di importo inferiore ai 250mila euro. La legge prevedeva anche un terzo limite, un Isee inferiore ai 30mila euro annui, ma questa condizione è stata rimossa, sempre per 9 mesi, con il decreto del 17 marzo.

Un altro limite riguarda il mutuo, che deve essere in ammortamento da almeno un anno e deve essere stato pagato puntualmente (o almeno con un ritardo non superiore ai tre mesi).

Il fondo, conviene ricordarlo, prevede la sospensione delle rate, non la loro cancellazione: quando la sospensione termina, i pagamenti ripartono dal punto in cui erano rimasti e la durata del mutuo si allunga.

Per ottenere l’accesso al fondo occorre presentare domanda alla banca. Il modulo per fare domanda però non è ancora disponibile: occorre aspettare il regolamento attuativo che il ministero dell’Economia preparerà nelle prossime settimane.

Il governo ha assegnato 400 milioni di euro a questo fondo, che di solito funzionava con 10 milioni di euro all’anno. I fondi servono a compensare la banca dal ritardo negli incassi: paga all’istituto di credito il 50% dei mancati interessi per il periodo di sospensione. L’altro 50% resta a carico del cliente della banca.

Per i dettagli delle misure conviene informarsi sul sito della Consap, la Concessionaria servizi assicurativi pubblici.

Per adesso nessun aiuto specifico è stato invece previsto per le famiglie che vivono in affitto: il 18,7% delle famiglie italiane, secondo l'ultima indagine Istat, paga un affitto per la casa in cui vive, mentre il 19,2% paga un mutuo (gli altri o sono proprietari in formule gratuite).

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