martedì 7 luglio 2020
In assenza di altre entrate, un terzo degli italiani dichiara di avere risorse finanziarie liquide sufficienti a coprire appena tre mesi di spese per consumi essenziali
Effetto Covid sulle famiglie: metà ha perso reddito, niente vacanze per 30%
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L'effetto Covid si abbatte pesantemente sulle famiglie italiane che, secondo quanto rileva Bankitalia in una ricerca, perdono reddito, hanno crescenti difficoltà a stare dietro a mutui e finanziamenti e decidono di rinunciare a vacanze e ristoranti. Uno spiraglio di luce per quanto riguarda le attività economiche lo vede invece l'Istat secondo cui l'allentamento del lockdown sta producendo i primi segnali di ripresa per il sistema produttivo.

Nel dettaglio Bankitalia denuncia che oltre la metà della popolazione dichiara di aver subito una contrazione nel reddito familiare in questi mesi e a soffrire di più sono in particolare i lavoratori indipendenti che nella misura quasi dell'80% hanno subito un calo nel reddito: per il 36 per cento di loro la caduta è di oltre la metà del reddito. In questo quadro quasi il 40 per cento degli italiani dichiara di avere difficoltà nel sostenere le rate del mutuo, ma solo un terzo di chi è in difficoltà ha fatto ricorso o intende far ricorso alla moratoria mutui, mentre più di un terzo degli intervistati dichiara di disporre di risorse finanziarie liquide sufficienti per meno di 3 mesi a coprire le spese per consumi essenziali della famiglia in assenza di altre entrate. Effetto di ciò la netta sforbiciata per tutta una serie di spese: circa il 30 per cento della popolazione dichiara di non potersi permettere di andare in vacanza la prossima estate e quasi il 60 per cento ritiene che anche quando l'epidemia sarà terminata le proprie spese per viaggi, vacanze, ristoranti, cinema e teatri saranno comunque inferiori a quelle pre-crisi.

Primi segnali di ripresa li vede invece l'Istat grazie al progressivo allentamento del lockdown. Nelle ultime settimane i dati disponibili sull'andamento dell'economia mondiale hanno iniziato a registrare i primi segnali di ripresa dell'attività produttiva, anche se le limitazioni agli spostamenti internazionali producono effetti negativi su trasporti aerei e turismo. Anche gli indicatori congiunturali italiani di maggio catturano i primi segni di ripresa dei ritmi produttivi dopo le marcate contrazioni registrate a marzo e aprile. A maggio sono aumentate le esportazioni extra-Ue mentre a giugno il miglioramento della fiducia appare generalizzato tra i settori economici.

I dati su redditi, consumi e mercato del lavoro sembrano riflettere gli effetti delle politiche di contrasto alla crisi segnando, nel primo trimestre, un calo del reddito disponibile delle famiglie nettamente meno ampio rispetto a quello del Pil nominale e un deciso aumento della propensione al risparmio. A maggio, si rileva poi una significativa crescita delle vendite al dettaglio, con un parziale recupero degli acquisti di prodotti non alimentari. Prosegue invece la progressiva erosione dell'occupazione, seppure a ritmi moderati, mentre aumenta il numero di persone in cerca di lavoro.


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