sabato 24 luglio 2021
Molto richiesti i profili legati alla digitalizzazione e alla sostenibilità. Mentre l'Ue finanzia l’Erasmus for young entrepreneurs (Eye) global
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I prodotti italiani si preparano a “invadere” di nuovo i mercati di tutto il mondo. Anche grazie ad Assocamerestero, l’associazione delle 81 Camere di Commercio Italiane all’Estero (Ccie) e Unioncamere. Le Ccie sono associazioni private, estere e di mercato costituite da imprenditori e professionisti italiani e stranieri, riconosciute dal governo italiano e radicate nei Paesi a maggiore presenza italiana nel mondo. Tramite 160 uffici distribuiti in 58 mercati, la rete camerale estera svolge azioni strategiche a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese, della promozione del made in Italy e della valorizzazione della imprenditoria italiana. «Stiamo lavorando molto a sostegno della digitalizzazione e della sostenibilità - spiega Giacomo Marabiso, rappresentante dei segretari generali delle Ccie e managing director della Camera di Commercio Italiana a Singapore (Iccs-Italian chamber of commerce in Singapore) -. La pandemia sta ancora bloccando alcuni Paesi asiatici, ma vedo ottime prospettive per neo laureati e anche giovani imprenditori che vogliono lavorare all’estero. Ogni nostra sede è indipendente e può stringere accordi in maniera autonoma con le Università italiane. Anche io ho cominciato con un’esperienza all’estero. Il mio consiglio è di consultare ogni sito delle Ccie per verificare le posizioni aperte e le borse di studio disponibili. Alcuni mesi fuori dall’Italia possono essere un ottimo biglietto da visita sia per le aziende locali che per quelle italiane».

Una spinta in più potrebbe arrivare anche dal Patto dell’export, il documento strategico per l’internazionalizzazione del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale siglato da Agenzia Ice, Unioncamere e Assocamerestero.

Diverse, comunque, le opportunità professionali all’estero per i neo laureati italiani. A Singapore, per esempio, sono previsti, in seno alla locale Camera di commercio italiana, dai sei ai dieci stagisti sulla base di un accordo di collaborazione siglato con il Politecnico di Milano. «Il nostro auspicio - sottolinea Marabiso - è quello di estendere le opportunità di collaborazione anche ad altre Università italiane per favorire l’internazionalizzazione e il rafforzamento dei legami culturali e professionali tra Italia e Singapore per i giovani neo laureati italiani. Il made in Italy è molto apprezzato anche qui. Non soltanto la moda e l’enogastronomia e non soltanto i grandi marchi riescono a trovare spazi».

Va in questo senso l’Erasmus for young entrepreneurs (Eye) Global, un programma di scambio finanziato dall’Unione Europea che offre a nuovi o aspiranti imprenditori, provenienti dall'Ue e dal Regno Unito, l’opportunità di collaborare con imprenditori esperti di aziende aventi sede a Singapore, in Canada, Israele, Corea del Sud, Taiwan e Stati Uniti. Nell'ambito dell’Eye Global, la collaborazione tra imprenditori si svolge durante un soggiorno della durata da uno a tre mesi presso l’azienda dell'imprenditore esperto, che aiuta il nuovo imprenditore ad acquisire le competenze necessarie per gestire la propria azienda. Il nuovo imprenditore, il cui soggiorno è in parte finanziato dalla Commissione Europea, beneficia in tal modo di nuove prospettive e di una visione internazionale per la gestione della propria attività, della cooperazione con stranieri e dell'apprendimento delle specificità del mercato estero di riferimento. Nel complesso il programma, attivo in Europa dal 2009, ha supportato finora quasi 20mila imprenditori per un totale di circa 10mila scambi internazionali. «Nel triennio 2021/24 – continua Marabiso - sono 40 i nuovi o aspiranti imprenditori provenienti dall’Ue e dal Regno Unito che avranno l’opportunità di svolgere un’esperienza imprenditoriale a Singapore a stretto contatto con il tessuto imprenditoriale locale. Al momento risultano già iscritte al programma 20 aziende con sede a Singapore interessate a creare una collaborazione sinergica con i giovani nuovi imprenditori provenienti dall’Europa. Le categorie più ricercate dagli imprenditori singaporiani includono i settori legati a innovazione, tech, fintech, pharma, design e shipping con attenzione particolare all’universo innovativo rappresentato dalle start up. Per quanto riguarda l’Italia, le imprese singaporiane riconoscono una forte expertise e competenza “tutta italiana” nell’ambito specialistico del recupero degli edifici storici, in cui l’Italia vanta una competitività specifica a livello internazionale».

Per candidarsi al programma, aperto fino a esaurimento delle posizioni: http://eyeglobal.eu/apply-now/.

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