giovedì 18 gennaio 2018
L'Antitrust annuncia l'avvio di un'indagine su due fronti: l'invecchiamento voluto degli apparecchi e gli aggiornamenti finalizzati a rallentare i vecchi smartphone.
Anche l'Italia indaga su Apple (e pure su Samsung)
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Anche l’Antitrust italiana vuole vederci chiaro sulla obsolescenza programmata degli smartphone. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha annunciato l’avvio di due procedimenti per pratiche commerciali scorrette nei confronti delle società italiane di Samsung ed Apple.

L’istruttoria, prima fase di indagine dell’Autorità, è stata sollecitata dalle segnalazione dei consumatori e c’è stata una fase di “preistruttoria”.

L’Antitrust ha due sospetti che, se confermati, comporterebbero la violazione degli articoli 20, 21, 22 e 24 del Codice del Consumo, quelli che riguardano rispettivamente le pratiche commerciali scorrette, le azioni ingannevoli,le omissioni ingannevoli e le pratiche commerciali aggressive. Agenti della Guardia di Finanza sono già andati a fare ispezioni nelle sedi delle aziende per raccogliere materiale.

Il primo sospetto è che le aziende abbiano «posto in essere una generale politica commerciale volta a sfruttare le carenze di alcuni componenti per ridurre nel tempo le prestazioni dei propri prodotti e indurre i consumatori ad acquistare nuove versioni degli stessi».

Il secondo è che «sarebbero stati proposti ai clienti aggiornamenti software dei propri telefoni cellulari senza segnalare le possibili conseguenze dello stesso aggiornamento e senza fornire sufficienti informazioni per mantenere un adeguato livello di prestazioni di tali dispositivi, promossi ed acquistati per le loro specifiche ed elevate caratteristiche tecnologiche».

Per l’accusa di avere volutamente rallentato i vecchi iPhone 8 e 7 tramite un aggiornamento “furbo” del sistema operativo poche settimane prima del lancio dell'iPhone X, Apple è sotto inchiesta in Francia e, più in generale, è nel mirino di legislatori e associazioni di consumatori in molti paesi.

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