sabato 28 marzo 2020
Solidarietà tra lavoratori ai tempi del Coronavirus. In questo momento si possono donare tante cose, tra cui anche le ferie
Doriano Solinas, Opere

Doriano Solinas, Opere - Archivio

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L’Aidp – l’Associazione nazionale dei direttori del personale - propone di estendere la normativa sulla cosiddetta Banca del tempo - disciplinata dall’art. 24 del decreto legislativo 151- introducendo la possibilità di allargare l’utilizzo di questo strumento in un’ottica solidale tra lavoratori vista l’eccezionalità del momento. L’idea è permettere a tutti i dipendenti di poter donare dei giorni di ferie ad altri colleghi che altrimenti non avrebbero altra possibilità se non quella di usufruire della cassa integrazione venendo così penalizzati dal punto di vista retributivo. È una proposta che non comporta nessun costo per lo Stato, è su base volontaria ed ispirata ad un senso di solidarietà tra lavoratori.

La proposta sulla Banca del tempo. La normativa attuale prevede la possibilità da parte dei dipendenti di poter donare a titolo gratuito il riposo e le ferie maturate ai colleghi dello stesso datore di lavoro al fine di consentire a questi di poter assistere i figli minori che si trovano in condizioni si salute tale da necessarie di assistenza e cure costanti. L’Aidp propone che in questo contesto di emergenza nazionale vengo “sospeso” il vincolo normativo e che si estenda la possibilità di poter donare le ferie anche ai lavoratori che andrebbero in cassa integrazione a causa del Coronavirus.

La Banca ore. Oltre la banca del tempo un altro strumento di solidarietà che si potrebbe utilizzare è quello della Banca ore. Si tratta di uno strumento previsto per legge e dalla contrattazione nazionale di categoria che permette di gestire le ore di lavoro di un dipendente, eccedenti le normali 40 ore settimanali per un contratto a tempo pieno. In sostanza le ore lavorate in più vengono accantonate dal dipendente in un contro individuale e possono essere usufruite successivamente nei momenti di necessità. Si sceglie, in sostanza, di non farsi retribuire le ore di lavoro straordinario e di accantonarle nelle Banca ore per poterle poi utilizzare successivamente per esigenze di riposo o altro, senza intaccare così le ore di permesso o la trattenuta dell’importo in busta paga.

«Nella situazione straordinaria da molti di punti di vista che stiamo vivendo, assistiamo ad una molteplicità di espressioni solidali e tra queste potrebbe avere una valenza significativa anche la donazione di ore di lavoro accantonate dai dipendenti nella Banche ore ai loro colleghi e la momentanea riforma della Banca del tempo – spiega Isabella Covili Faggioli, presidente di Aidp–. Ci sono già diverse aziende che stanno incentivando il ricorso alla Banca ore che stanno ipotizzando di incentivare questo strumento. Per la possibilità di donare le ferie, invece, c’è bisogno di un intervento normativo cosi come proposto dall’Aidp. E’ tempo di pensare ad atti concreti di solidarietà anche tra lavoratori e in questo senso vanno rimossi quelli ostacoli normativi che allo stato rappresentano un vincolo alle manifestazioni di sostegno tra le persone».

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