sabato 15 ottobre 2016
 Solair, la start up italiana che ha conquistato Microsoft
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Da Casalecchio di Reno in provincia di Bologna alla Silicon Valley con tante ambiziosi, molti successi già archiviati e un obiettivo importante: creare valore con i dati grazie a soluzioni capaci di sfruttare i vantaggi dell’Internet delle cose (IoT). Sono stati questi negli anni gli asset su cui è cresciuta Solair, start up promettente diventata presto una realtà importante nel panorama informatico internazionale, e ora entrata a tutti gli effetti in Microsoft che l’ha acquisita lo scorso maggio mettendo per la prima volta sotto il suo cappello una giovane azienda italiana.  Fondata nel 2011 da Tom Davis, un inglese naturalizzato italiano con studi al Politecnico di Torino, Solair è stata inserita da Gartner nelle prime 16 imprese mondiali nel settore dell’Internet delle cose. Tra i suoi clienti 'storici' conta nomi d’eccellenza come AEG, Bosch, e i giapponesi di Aiwa, per i quali ha realizzato soluzioni per il monitoraggio delle macchine di produzione e il miglioramento dell’efficienza energetica nell’ottica di sviluppare la fabbrica intelligente di domani. L’accordo con Microsoft è arrivato dopo che Solair ha collaborato per quattro anni con la multinazionale americana offrendo ai propri clienti soluzioni sviluppate su Azure, la piattaforma cloud di Redmond. Dalla nascita a oggi l’impegno di Solair è stato tutto concentrato nell’aiutare le aziende ad accedere in modo facile e rapido ai benefici dell’Internet delle cose. La soluzione offerta da Solair, infatti, non è non solo in grado di raccoglie milioni di dati già disponibili, ma sa soprattutto leggerli, convertirli in informazioni strategiche e trasferirli alla forza lavoro. In una parola sa renderli 'utilizzabili': un servizio sempre più importante nell’ottica del percorso verso la cosiddetta Industria 4.0 che coinvolge non solo tutta la catena produttiva, ma anche l’area commerciale e quella amministrativa. «Solair ha permesso a grandi realtà dell’industria italiana e straniera di cogliere le opportunità offerte dall’IoT, consentendo agli ingegneri di monitorare condizioni ambientali e accedere a flussi strutturali in tempo reale, per trarre vantaggio dai dati basati sul cloud e dagli strumenti di analisi», spiega Fabio Santini, direttore della Divisione Developer Experience and Evangelism di Microsoft, che da sempre si occupa proprio di giovani professionisti dell’It aiutandoli a trasformare idee imprenditoriali in progetti concreti. Santini è l’uomo che in Microsoft ha 'scoperto' e fiutato le potenzialità di Solair e ne ha proposto l’acquisizione a Redmond. Ora da qualche mese questa eccellenza 'made in Italy' formalmente non esiste più, essendo entrata nella galassia di Redmond, ma le sue competenza e capacità restano tangibili e, precisa Santini, sono tanti anche i progetti portati avanti di recente. Fra gli ultimi, racconta il manager Microsoft, «c’è la sinergia attivata con Innse Berardi e Camozzi Digital, realtà industriali del Gruppo Camozzi di Brescia – specializzata in soluzioni per l’automazione industriale – che ha dato vita allo sviluppo di una piattaforma che consente di massimizzare l’efficacia delle attività di manutenzione dei clienti, intervenendo da remoto e riducendo i fermi macchina e i costi stessi di manutenzione». Grazie a questa acquisizione, come aveva sottolineato anche l’Ad di Microsoft Italia, Carlo Purassanta lo scorso maggio, «il talento e l’ingegno italiano diventeranno un elemento chiave per migliaia di aziende in tutto il mondo che stanno affrontando la trasformazione digitale».
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