lunedì 27 giugno 2016
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Il numero di avoratori domestici nel nostro Paese continua a calare, ma allo stesso tempo aumentano gli italiani che scelgono di lavorare come colf e badanti. Nel 2015, fa sapere infatti l'Inps, i domestici sono stati 886.125, - 2,26% sul 2014. Ma a fronte dell'andamento decrescente della categoria, registrato nel triennio 2013-15, si assite invece a una crescita del numero di connazionali che hanno scelto di svolgere questo tipo di lavori: più 4,23% nel 2015 rispetto all'anno precedente (213.931). Quelli stranieri sono invece diminuiti del 4,16% (a quota 672.194) rispetto all'anno prima.

In generale si conferma una netta prevalenza delle donne, che nel 2015 hanno peraltro raggiunto il valore massimo degli ultimi sei anni, pari all'87,8% (777.797). Guardando invece alle presenze regione per regione, quella che registra il maggior numero di lavoratori domestici è la Lombardia, con 160.587 lavoratori pari al 18,1%, seguita dal Lazio (15,0%), dall'Emilia Romagna (9,0%) e dalla Toscana (8,5%). In queste quattro regioni si concentra più della metà dei lavoratori domestici in Italia. La composizione in base alla nazionalità evidenzia una forte prevalenza di lavoratori domestici stranieri, che nel 2015 risultano essere il 75,9% del totale (provenienti per lo più dall'Europa dell'Est).

Per quanto riguarda, infine, alla tipologia del lavoro, nel 2015 il numero di badanti, rispetto all'anno precedente, registra un lieve aumento (+2,2%), ma con un sostanziale incremento dei badanti di nazionalità italiana (+13,0%). Il numero di colf, invece, evidenzia un decremento pari al -5,4%, in questo caso i lavoratori italiani fanno registrare una variazione in controtendenza (+0,3%).

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