sabato 21 maggio 2016
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Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato ieri la legge sulle unioni civili. E ha ricevuto il ringraziamento di Monica Cirinnà, senatrice del Pd e autrice del provvedimento, «per la sollecitudine con la quale ha voluto adempiere a questo atto, rispondendo così anche alle sollecitazioni della Corte europea e alle osservazioni della Corte costituzionale per dare prontamente anche al nostro Paese una legislazione non discriminatoria nei confronti delle coppie dello stesso sesso». Subito i contrari alla norma hanno confermato di voler procedere col referendum per la sua parziale abrogazione. «Preso atto della decisione di Mattarella - annuncia Eugenia Roccella, parlamentare di 'Idea' e presidente del comitato promotore - appena la legge sarà pubblicata ci recheremo in Cassazione a depositare i quesiti referendari per la parziale abrogazione». Le fa eco il collega Carlo Giovanardi: «Con il conforto di e- minenti giuristi rimaniamo convinti delle macroscopiche violazioni di principi costituzionalmente garantiti nell’iter parlamentare della legge sulle unioni civili e di una evidente parificazione del nuovo istituto, riservato alle coppie omosessuali, al matrimonio fra uomo e donna dell’art. 29 della Costituzione». I parlamentari di Ap Maurizio Sacconi e Alessandro Pagano si dicono delusi per la firma, «ma non sorprende, anche se solidi sarebbero stati gli elementi di diritto per un rinvio alle Camere». In particolare i due centristi rilevano come sia «evidente la sovrapposizione tra le unioni civili e i matrimoni che la Costituzione riserva alle sole famiglie naturali».  Intanto monsignor Nunzio Galantino, segretario della Conferenza episcopale, ribadisce che sul tema delle unioni civili non ci sono - al contrario di quanto scritto da organi di stampa - divisioni fra i vescovi. E contesta le interpretazioni delle parole del Papa all’assemblea della Cei. «Basta vedere i titoli usciti il giorno dopo il discorso del Papa: non ce n’è stato uno azzeccato. Il Papa è stato straordinariamente delicato, attento ai vescovi, ai sacerdoti: soltanto chi ha voluto in maniera ideologica e pregiudiziale dire certe cose, le ha dette. Ma le avrebbe dette anche senza che il Papa avesse parlato».
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