venerdì 12 aprile 2013
​Si è conclusa la visita Ad Limina dei vescovi toscani, stamani il secondo gruppo di presuli ha incontrato il Pontefice. Accolto con gioia dai fedeli, il vescovo di Livorno: Lo capiscono soprattutto per i gesti che compie e per le parole semplici che dice.
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Si è conclusa la visita Ad Limina dei vescovi toscani: dopo l'incontro di ieri con un primo gruppo di vescovi, stamani papa Francesco ha ricevuto il secondo gruppo formato dall'arcivescovo di Siena-Colle Val d'Elsa-Montalcino, Antonio Buoncristiani, dall'arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto, dal vescovo di Livorno, Simone Giusti, dal vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello, Guglielmo Borghetti (che è anche amministratore apostolico di Grosseto), dal vescovo di Volterra, Alberto Silvani, dal vescovo di Massa Marittima-Piombino, Carlo Ciattini, dal vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza, Rodolfo Cetoloni, dal vescovo di Pescia, Giovanni De Vivo. «Il Papa è veramente un uomo che sa ascoltare e come un buon padre sa consigliare. Ha voluto sapere i problemi delle nostre diocesi, della mia diocesi, e poi, come un buon padre, si è messo a dare alcuni consigli e incoraggiamenti. E’ stato un incontro veramente molto bello!». Con queste parole il vescovo di Livorno, Simone Giusti, in un'intervista alla Radio Vaticana, ha riletto l'incontro con papa Francesco, avvenuto insieme agli altri vescovi della Toscana nell'ambito della visita Ad Limina Apostolorum.Il vescovo di Livorno, in paritcolare, ha riflettutto sull'accoglienza dei fedeli riservata a papa Francesco: «Lo capiscono soprattutto per i gesti che compie e per le parole semplici che dice, ma soprattutto per i gesti che compie, che parlano molto di più delle parole».Con il Pontefice, ha poi rivelato, si è parlato della Toscana dove «la fede permane. Il popolo rimane cattolico e, pur in una forte secolarizzazione e di fronte a spinte laiciste, la fede regge», ha spiegato il presule che ha poi aggiunto di aver proposto al Papa di visitare la diocesi di Livorno. «Siamo rimasti d'accordo - ha detto il vescovo - che gli devo mandare una lettera ufficiale e incominceremo a fare i preparativi, soprattutto perché l'anno prossimo, nel 2014, ricorre il 450.mo della proclamazione della Beata Vergine di Montenero come patrona principale di Livorno».
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