giovedì 28 aprile 2016
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« P er la riforma dei media vaticani abbiamo preso il modello di management della Walt Disney», che ingloba diversi settori della comunicazione. A rivelarlo è il prefetto della Segreteria della comunicazione, monsignor Dario Viganò, presentando ieri agli studenti della Pontificia Università della Santa Croce il processo di accorpamento in corso delle diverse testate e delle realtà vaticane attive nel settore dell’informazione occupando 650 persone. «Ovviamente – ha spiegato ancora Viganò – questo modello lo abbiamo trasformato declinandolo con il principio fondamentale che è quello apostolico perché va bene l’attenzione sui costi e il coinvolgimento di tutte le persone, ma la questione centrale è che il Vangelo e il magistero del Papa raggiungano il cuore e la mente delle persone», ma «in modo professionale: prima ancora dell’etica ci vuole la professione. Anzi se c’è la professione non serve l’etica» perché un buon giornalista non commette scorrettezze. «Il nostro riferimento – ha poi aggiunto – sono le Chiese locali, ma non possiamo sostituirci alla loro attività sul territorio. Dobbiamo dare il miglior servizio possibile alla chiesa locale ma sarà lei che creerà poi i suoi strumenti sul territorio». © RIPRODUZIONE RISERVATA Viganò (Siciliani)
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